Sette partite, quattordici punti. Quattro vittorie, due pareggi ed una sconfitta nel derby di Foggia. Poco per la squadra da tutti accreditata come corazzata del girone C di Lega Pro. Auteri ha parlato di sconfitta salutare, forse necessaria per chi ha ricevuto troppi elogi. Difficile essere d’accordo col tecnico. Perdere un derby ci può anche stare, ma non quando i valori in campo sono così sproporzionati – quindi plauso alla maggiore determinazione del Foggia – o quando, come ha fatto il Bari, non si gioca.
Il Bari, di fatto, non ha giocato, e se qualcuno ha dubbi, è bene che riguardi con attenzione il match dello Zaccheria. Al di là del palo di Antenucci, la squadra è parsa apatica, abulica, quasi appagata. Di cosa, poi? La domanda – come direbbe Lubrano – sorge spontanea. Il Bari non può sentirsi appagato dopo una vittoria, non è modo di pensare che può e deve appartenere ad una squadra costruita per dominare il campionato. E qui, un’altra domanda – non ce ne voglia Lubrano – sorge con la stessa spontaneità della precedente. È Auteri l’allenatore giusto per questa piazza?
I dubbi si alimentano e c’è chi teme che Auteri possa seguire le orme poco convincenti di Cornacchini. Bravo allenatore, vincente – Nocerina e Benevento docet – ma poco affine al Bari. Voci, naturalmente, a cui bisogna dare il giusto peso, come quelle relative a Leonardo Semplici. Non più tardi di una settimana fa il sito seriebnews.com hapubblicatola notizia secondo cui la famiglia De Laurentiis avrebbe individuato – in caso di promozione in serie B – nell’ex allenatore della Spal il tecnico del futuro. Semplici ha parecchi ammiratori, sia in serie A che in cadetteria. Bari ha comunque un fascino unico, e questo è un aspetto che va sottolineato.
Ammesso che l’indiscrezione fosse confermata bisognerebbe prima – sempre secondo quanto riportato dal sito sopra indicato – conquistare la promozione in serie B. Del doman non v’è certezza, affermava Lorenzo il Magnifico, e poi nel calcio contano i risultati. Bari è ambiziosa come poche altre piazze in Italia, vive di risultati. Il cammino in campionato non può considerarsi – almeno fino a questo punto – soddisfacente, e se si vuole evitare di incappare in un’altra Reggina, bisogna invertire la rotta. La vita è adesso, cantava Claudio Baglioni. Concetti… Semplici.
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