E’ arrivato a Bari da qualche ora e sembra essersi subito calato nella nuova situazione. Tommaso D’Orazio ha rilasciato una breve intervista diffusa dal club attraverso i propri canali ufficiali.
«Essendo cresciuto in un paesino di 5mila abitanti – ha esordito il calciatore abruzzese – giocare tra i professionisti è stato sempre il mio sogno. Ho iniziato la carriera a Pescara, sperando di sfondare e la cosa non era tanto semplice, ma non mi sono mai abbattuto, mi sono rimboccato le maniche e non ho mai mollato. Sono partito dal basso ed ho sempre lottato per guadagnarmi qualsiasi cosa. Vengo qui con la giusta fame ed umiltà, sono una persona molto combattiva e penso di essere adatto a questo tipo di piazze».
Il nuovo difensore biancorosso ha quindi così spiegato la propria posizione in campo: «Sulla fascia sinistra sono un giocatore polivalente e mi adatto molto bene. Ho giocato da terzino, da terzo sinistro di difesa e, negli ultimi anni, ho ricoperto anche il ruolo di esterno a tutta fascia».
Il terzino dei galletti ha ripercorso poi col pensiero l’ultimo anno: «All’inizio della scorsa stagione, a Cosenza, la squadra non era al completo e siamo partiti con parecchie difficoltà. Dopo il lockdown eravamo a otto punti dai play-out e tutti ci davano per spacciati. Abbiamo fatto un miracolo che solo in pochi potrebbero ripetere. Ad un certo punto ci siamo chiusi dentro lo spogliatoio e ci abbiamo creduto. Dopo la sconfitta per 3-0 contro il Rende è scattata la scintilla».
Sulla scelta di venire a Bari: «Non ci ho pensato molto. Una mattina mi ha chiamato il direttore e ci siamo capiti al volo. Ho sempre saputo del calore della piazza di Bari che trasmette passione. Questa categoria non gli appartiene affatto».
Le ultime riflessioni del neo galletto hanno riguardato il nuovo allenatore, l’accoglienza dei compagni e le prospettive future: «Mister Auteri non l’avevo mai conosciuto di persona e mi ha fatto un’ottima impressione. Ci ho giocato contro e so che la squadre corrono e giocano bene al calcio. Cerco anche io questa propositività. Il gruppo? Mi ha accolto molto bene, Ho visto in loro molta disponibilità e compattezza, a partire dai più grandi come Di Cesare e Antenucci che hanno giocato in categorie importanti. Cosa fare per andare in serie B? Devi innanzitutto estraniarti da quello che succede fuori dal campo e pensare solo a quello che succede sul prato verde. I tifosi del Bari sono il dodicesimo uomo in campo, sentono molto la propria squadra e sono esigenti. La cosa migliore è quindi isolarsi da tutto il resto e pensare a correre e a raggiungere l’obiettivo domenicale».
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