Frattali: «Non possiamo soffrire così fino all’ultimo. Le proteste del Potenza? Tutti si lamentano, ma quelli danneggiati siamo noi! Il gol di Emerson…»

Le dichiarazioni del portiere del Bari dopo la vittoria contro il Potenza


BARI – Al termine della gara vinta contro il Potenza, in conferenza stampa ha parlato anche uno dei protagonisti del Bari di mister Vivarini.

Pierluigi Frattali ha risolto, soprattutto nel finale, con esperienza e bravura alcune situazioni che avrebbero potuto vanificare quanto fatto in precedenza dai suoi compagni. «Siamo contenti per quello che abbiamo dimostrato in campo – ha esordito il portiere dei galletti – ma dobbiamo cercare di non soffrire così fino all’ultimo. A volte basta un calcio d’angolo o una punizione a compromettere ciò che di buono si è fatto. Abbiamo disputato 70 minuti alla grande, ma ora dobbiamo continuare su questa strada cercando di giocare al meglio possibile e seguendo le disposizioni del mister».

Quanto al gol subito nel primo tempo, il 34enne romano non ha potuto che apprezzare e riconoscere le qualità tecniche dell’avversario e il gesto balistico eseguito con maestria dallo stesso: «Ho visto che la palla stava andando a sinistra e poi, a metà strada, ha cambiato improvvisamente direzione. Non sono quindi riuscito a prenderla. Il tiro era forte e inoltre sembrava dovesse terminare alta di qualche metro. Poi si è anche abbassata, come mi ha confermato uno stewart posizionato dietro la porta. Mi complimento con Emerson perché è difficile vedere gol simili anche in serie A. Magari la prossima volta sarò più fortunato».

Il presidente e l’allenatore del Potenza, al termine del match, hanno aspramente criticato davanti ai microfoni della stampa le decisioni del direttore di gara. Il numero 1 biancorosso non ci sta e ha replicato così a queste polemiche: «Gli arbitri possono sbagliare e possono prendere decisioni sia giuste che errate. Sento spesso le altre squadre che, durante le interviste, ricordano gli episodi che a loro dire ci favorirebbero. Se una squadra stasera è stata danneggiata, quella è la nostra. La punizione che ci hanno fischiato dal limite su Antenucci, in realtà era dentro l’aria. Il tocco di mano di Costa nel finale? Credo che avesse il braccio attaccato al corpo. Che doveva fare? Non poteva toglierlo all’improvviso. Purtroppo ogni domenica sentiamo sempre polemiche come se il Bari ricevesse degli aiuti, quando invece mi sembra il contrario. Noi non vediamo all’operato degli arbitri come fanno gli altri. Lavoriamo per cercare di vincere sul campo senza trovare alibi».

In chiusura l’ex Parma ha parlato di classifica e in generale del torneo: «Questo è un campionato molto aperto, nel quale si può vincere o perdere con chiunque. Guardate la Paganese. Sembrava una partita vinta da noi in maniera tranquilla e invece loro stanno facendo risultato ogni domenica. Ogni partita ha le sue difficoltà e noi dobbiamo cercare di fare più vittorie possibili e di centrare sempre i tre punti, a prescindere dall’avversario. Dobbiamo però giocare sempre con umiltà, con concentrazione e con la determinazione giusta perché questo campionato nasconde mille insidie. La capolista va sempre più forte? Siamo una società ambiziosa e dobbiamo dare sempre il massimo. Se a fine campionato la Reggina dovesse arrivare prima, le faremmo i complimenti perché stanno facendo qualcosa di strepitoso. Da quando c’è il mister, noi però abbiamo una media punti importante, da primo posto. Dobbiamo continuare così, magari cercando di limare alcuni difetti e cercando di chiudere le partite. Nell’ultimo quarto d’ora o venti minuti a volte andiamo un po’ in difficoltà. Stiamo però crescendo bene e il risultato contro il Potenza ci dà sicuramente forza per poter lavorare meglio in settimana. Dopo il pareggio contro il Teramo, non era facile ottenere  queste due vittorie e noi siamo stati bravi a farlo».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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