Vivarini: «Teramo un passo importante della mia carriera. Ora comincio a vedere quello che avevo in mente. Quanto a Costa e ai trequartisti…»

La conferenza stampa del tecnico biancorosso prima della gara contro il Teramo


BARI – Il prossimo impegno contro il Teramo è alle porte e per Vincenzo Vivarini non sarà esattamente una partita qualunque avendo guidato quella squadra dal 2013 al 2016. «A metà settimana ha sorpreso anche me che, quando stavo con la squadra e dovevo pronunciare il nome del prossimo avversario, non mi veniva la parola Teramo – ha confessato l’allenatore del Bari durante la conferenza stampa odierna – la mia attenzione è ovviamente rivolta alla partita e allo studio dell’avversario, ma è innegabile che Teramo abbia rappresentato un passo importante della mia carriera perché ci sono stati dei dirigenti che ringrazio, che hanno creduto in me e che mi hanno permesso di esprimermi, esaltando le mie qualità e potenzialità, nonché assecondando i miei difetti».

Un avversario che ha perso 5 volte su sette in trasferta, ma che invece secondo lui non va assolutamente sottovalutato: «Quella di Tedino è una squadra con qualità tecniche molto alte rispetto alle altre, ma sono partiti malissimo. Ora però hanno ritrovato consapevolezza e sicurezza. Un’altra squadra rispetto ad inizio anno. Hanno facilità di palleggio, individualità di spessore, velocità e rapidità degli attaccanti e quindi noi saremo stimolati a fare una grande prestazione. Verranno certamente a giocarsi la partita. Forse ci sarà la pioggia? Mi dispiacerebbe. Speriamo che il campo riesca a reggere e si possa giocare a calcio. Mi aspetto una partita bella e sono curioso di vedere il nostro atteggiamento contro una squadra del genere. Se daremo loro campo o avremo noi la gestione della gara. Se ci fosse il campo pesante, vorrà dire che tireremo fuori altre caratteristiche che pur abbiamo e lo abbiamo dimostrato anche a Pagani».

La squadra ha davvero cambiato marcia e la mano del tecnico è stata decisiva. «Adesso si comincia a vedere quello che avevo in mente – ha continuato l’abruzzese – durante gli allenamenti è difficile trovare qualcosa fuori posto e la squadra sta crescendo a vista d’occhio. Il gruppo sta rispondendo molto bene e sta crescendo tanto nella linea difensiva e negli atteggiamenti di squadra. Dopo la vittoria di Pagani ho detto ai miei che abbiamo fatto dei passi da gigante su diversi aspetti. Abbiamo alzato la linea difensiva di una decina di metri e abbiamo indirizzato la gara lì dove volevamo. Adesso dobbiamo migliorare come nell’affiatamento dei tre davanti. Dobbiamo fare molto meglio negli ultimi 30 metri. In una partita difficile come quella di domenica, speriamo che mi smentiscano anche da questi punti di vista».

Nelle ultime partite, col cambio di modulo, Costa ha avuto sempre meno spazio e il mister ne ha spiegato il motivo: «Abbiamo parlato e gli ho fatto un bel discorso del quale non voglio fare misteri. In questo momento da lui mi aspetto un cambio di atteggiamento e un salto di qualità. Giocava con la testa di un attaccante, mentre adesso deve trovare la testa di un difensore. Lui mi ha detto che s’impegnerà e mi accontenterà e quindi mi aspetto un grosso passo avanti da parte sua. In quest’ottica può fare molto».

L’infermeria si sta svuotando completamente e l’ex Ascoli può finalmente tirare un sospiro di sollievo: «Questa settimana hanno lavorato tutti a pieno regime. Hamlili e Scavone, dopo qualche interrogativo della scorsa settimana, hanno smaltito completamente i loro problemi e sono in perfetta forma. L’unico che sta fuori è D’Ursi che dovrebbe rientrare presto. Le risposte sono molto positive e il ragazzo ha superato il problema. Ora sta lavorando semplicemente per ritrovare delle sicurezze a livello mentale. Mi aspetto di ritrovarlo a disposizione già a partire da martedì».

In chiusura Vivarini ha parlato di un argomento importantissimo e cioè del trequartista: «Questo è un ruolo fondamentale e al contempo complesso. Il rendimento negli ultimi metri dipende da lui. Lì c’è bisogno di trovare le posizioni giuste e di avere in mente sempre le giocate da fare. Ci vuole inventiva, fantasia, qualità e soprattutto dinamismo. Lavoriamo molto sulle uscite e sulle pressioni alte ed è di vitale importanza che la trequarti possa fare entrambe le fasi. Per tutte le soluzioni ci vuole un po’ di tempo. Floriano ci dà delle garanzie sia a livello tecnico che di inventiva di gioco, ma ci dà ad esempio meno dinamismo. Neglia l’abbiamo impiegato domenica perché era un campo al limite della praticabilità e lui, essendo un po’ più rapido e veloce, avrebbe potuto sfruttare queste caratteristiche. Devo dire che se la sia cavata discretamente, soprattutto negli inserimenti negli spazi vuoti tra le linee offensive. Terrani forse è invece il più completo, ma da lui ci aspettiamo molto di più. Inizialmente avevo pensato anche ad Antenucci come trequartista. Lui è però un finalizzatore e bisogna sfruttarlo per quello che è. Anche da attaccante lui è comunque bravo a risalire tra le linee».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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