Hanno rilevato il Bari nel momento peggiore della sua storia e stanno cercando di riportarlo lì dove merita. Sui palcoscenici importanti del calcio italiano.
I De Laurentiis hanno dimostrato negli anni di essere degli imprenditori capaci e lungimiranti e i tifosi biancorossi, da circa quindici mesi, sperano di rivivere gli antichi fasti.
Nel corso del Social Football Summit, il primo evento in Italia su marketing e comunicazione digitale nel mondo del calcio in programma ieri e oggi allo Stadio Olimpico di Roma, Damiano Cori (Social Media Soccer) ha avuto modo di effettuare una lunga intervista a Luigi De Laurentiis, durante la quale ha discusso con lui dell’avventura pugliese. Un progetto che fino ad ora ha prodotto a livello comunicativo, tra le altre cose, ben 6 milioni di visualizzazioni su Facebook e Instagram e una media di 12mila spettatori a partita.
Queste sono le parole del presidente del Bari, riportate sul sito ufficiale sscalciobari.it: «È un progetto molto importante. Un anno e pochi mesi fa siamo arrivati in corsa: abbiamo trovato in pochissimo tempo le risorse umane per costruire questo progetto molto ambizioso. Abbiamo creato un brand completamente nuovo che partiva dalle macerie di un fallimento. Rappresenta una città intera. Abbiamo fatto tante operazioni con tanti sponsor locali e nazionali, e usando prima di tutto i social. Col nostro brand vogliamo rappresentare anche il territorio della Puglia».
L’attenzione dell’imprenditore partenopeo si è poi spostata sul “San Nicola”: «Lo stadio è la città e la casa del tifoso. Stiamo firmando una convenzione che ci consentirà di utilizzare lo stadio a pieno per i prossimi 5 anni. Siamo già andati a lavorare in molte aree per dare all’impianto una veste più moderna. Abbiamo innovato ogni aspetto, dalle forniture dei bar al merchandising, anche per abituare i tifosi ad acquistare all’interno dello stadio. Per il prossimo futuro gli obiettivi a cui stiamo lavorando sono una clinica per le visite mediche, un hub elettrico allo stadio dove i tifosi green possono ricaricare le auto. E poi c’è il progetto del museo. Da quando è iniziata questa avventura, lavorare sulla storia di questo club è uno dei miei obiettivi: oltre 100 anni di storia non possono andar persi in alcun modo. Il San Nicola non deve essere una cattedrale nel deserto. Anche lo sviluppo tecnologico è fondamentale. Lo stadio deve essere un luna park di contenuti per un tifoso».
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