Frattali: «Dobbiamo vincere il più possibile, nel ritorno sarà un campionato diverso. Contro il Teramo sarà difficile, ma noi abbiamo un’arma in più…»

Le dichiarazioni del portiere biancorosso in conferenza stampa


BARI – Nella settimana che condurrà il Bari alla sfida contro il Teramo. in conferenza stampa è oggi intervenuto Gigi Frattali, portiere dei galletti. Vista la cavalcata che sta facendo la Reggina capolista, salvo improvvise e repentine retromarce dei calabresi, sembra che il Bari sia destinato a disputare nella migliore delle ipotesi i playoff. «E’ ancora presto per dirlo – ha dichiarato l’estremo difensore biancorosso – è normale che la nostra ambizione sia quella di arrivare davanti a tutti, e faremo di tutto per riuscirci, ma sappiamo che questo non è un campionato facile e che la Reggina stia facendo tutto benissimo. E’ meritatamente prima in classifica e per il momento c’è solo da farle i complimenti. Siamo però a novembre e il torneo è ancora lungo, ma dobbiamo innanzitutto concentrarci su noi stessi e pensare a fare bene perché, se non facciamo punti, è difficile raggiungerli. Dobbiamo cercare di vincere più partite possibili fino a Natale e di rosicchiare loro più punti possibili. Nel girone di ritorno sarà di sicuro un campionato diverso».

Sul nuovo corso inaugurato da Vincenzo Vivarini, l’ex Parma non ha dubbi: «Il mister ha portato idee nuove e ci ha dato molto equilibrio, sia in fase difensiva che offensiva. Questo allenatore non lo scopriamo certamente noi e il suo curriculum parla da solo. E’ bravo, preparato ed ha il pregio di dire alla squadra con precisione cosa debba fare. Insomma, di un’altra categoria. I suoi dettami tattici sono minuziosi e a noi resta solo il compito di applicarli sul campo di gioco. Quando ci siamo riusciti, i risultati si sono visti, mentre siamo andati in difficoltà quando non siamo stati in grado di seguire le sue indicazioni. L’ho affrontato da avversario varie volte e le sue squadre mi hanno sempre fatto una grandissima impressione. Ora da dentro non posso che confermare questa sensazione. Vince chi ha la difesa più forte? Per esperienza, credo di si. A Parma abbiamo vinto e io sono risultato il portiere meno battuto. Più riusciremo a mantenere la porta inviolata, e più avremo possibilità di vincere. Un gol, fino alla fine, riusciamo sempre a farlo. Il Teramo? E’ un’ottima squadra e a inizio anno era una delle candidate alla vittoria finale. Adesso ha trovato la quadra e ultimamente ha inanellato un filotto di risultati positivi. Sarà una gara difficile perché loro hanno giocatori di qualità ed un allenatore preparato che però devo dire mi porta anche fortuna. Noi abbiamo un’arma in più e cioè il nostro tifo. Dobbiamo ottenere per forza i tre punti perché non possiamo più permetterci di commettere passi falsi».

La vittoria contro la Paganese può aver rappresentato un momento di svolta nel campionato dei pugliesi e di questo ne è convinto anche il 33enne romano: «Questa gara era per noi un esame importante perché venivamo da un successo che siamo stati bravi a far apparire abbastanza agevole in casa del Bisceglie e non potevamo fallire questo banco di prova come fatto ad esempio ad Avellino. Ricordiamoci che sul campo della Paganese non ha mai vinto nessuno in questa stagionee noi siamo stati i primi. Giova poi ricordare, e questo non vuole essere un alibi, le condizioni davvero pessime del campo sul quale una squadra come la nostra ha difficoltà a giocare. Abbiamo dato una dimostrazione di forza e di voler vincere per forza, senza disdegnare il gioco e il tenere la palla a terra. Questo ci dà consapevolezza sui nostri mezzi».

A livello personale, fino ad ora il suo bilancio è certamente positivo e lo dimostrano le sue parole: «Nonostante la categoria, sono approdato in una società gloriosa e c’è l’ambiziosa di fare bene. Per ora non c’è stato bisogno delle mie prodezze? Per fortuna siamo una formazione di vertice e non sono stato molto sollecitato. Devo però farmi trovare sempre pronto in quelle poche occasioni in cui sono chiamato in causa. In alcune partite sono più impegnato, in altre meno e in questi casi vuol dire che la squadra ha fatto bene. Se non si parla di me, vuol dire che non sto facendo danni (ride n.d.r.). Il mio obiettivo non è quello di far parlare di me, ma di far vincere il Bari. Rimanere operoso per lunghi tratti del match e poi intervenire, richiede sempre molta concentrazione. Ricordo che, contro il Catanzaro, ho subito un solo tiro in porta, ma è stato mentalmente dispendioso. In campo cerco di dare una mano ai compagni e dare sicurezza alla linea difensiva. L’errore di Avellino? Credo ci sia stata anche un po’ di sfortuna perché ero in posizione giusta e ho fatto quello che dovevo. Ho preso la palla con la gamba destra e l’ho deviata verso il calcio d’angolo, ma un rimpallo l’ha fatta entrare. Sicuramente avrei potuto fare meglio, ma nell’arco di un campionato può capitare di prendere qualche gol così. Di quel giorno mi è dispiaciuto di più il non essere riusciti a conservare il 2-1 fino alla fine. Se fosse capitato oggi, avremmo portato a casa la vittoria. Il Bari ha avuto portieri come Gillet e Mancini? Non posso paragonarmi a loro. Spero almeno di raggiungere anche la metà di ciò che hanno fatto loro qui. Magari tra qualche anno ne riparliamo».

Sul suo passato calcistico: «Vorrei mettere in evidenza che qualche anno fa, a 26 anni, ero rimasto senza squadra e sono dovuto ripartire dalla C2. Penso che la mia forza sia stata quella di non mollare e di credere nelle mie qualità. Sono così riuscito addirittura ad esordire in serie A a 33 anni. Il ricordo più brutto è invece legato alla morte del mio grande amico Piermario Morosini. Un dolore tanto forte che ancora oggi non riesco a digerire. La vita porta anche questi dispiaceri. Una persona così non va dimenticata».






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