Di Cesare: «Al Bari ci tengo particolarmente. Che brutto ricordo la gara contro il Novara, il momento più bello spero debba ancora arrivare. Io e Antenucci…»


Contro il Bisceglie ha disputato la sua partita numero 100 con la maglia del Bari, un traguardo davvero importante.

Nel derby di domenica scorsa Valerio Di Cesare ha festeggiato per altri due motivi e cioè per il suo gol numero 10 con i galletti, che ha definitivamente chiuso il match nella ripresa, e per la conseguente vittoria della squadra.

Nella conferenza stampa odierna, il difensore romano ha spiegato di essere particolarmente legato a questa maglia: «È la squadra in cui ho fatto più presenze, quindi ci tengo particolarmente. Ho quasi 36 anni e un altro anno di contratto, ma per ora voglio fare bene quest’anno per provare a raggiungere il nostro obiettivo. Nella mia carriera ho cambiato molte squadre e molte città, ho bei ricordi in ognuna di esse; mi sono sempre trovato bene. In questi giorni ho ricevuto molti messaggi di auguri per questo traguardo, sono stati tutti molto belli soprattutto quelli dei miei compagni: siamo un bel gruppo».

A chi gli chiede quali siano il momento più bello e quello più brutto vissuto nel capoluogo pugliese, l’ex Parma non ha dubbi: «Quello meno piacevole è facile: la partita contro il Novara nel mio primo anno a Bari. Avevamo fatto una grande stagione e io ero convinto che avremmo potuto raggiungere le Serie A, avevamo le carte in regola per farlo; purtroppo non è andata così. Il momento più bello spero debba ancora arrivare».

Su quali siano i programmi per questa stagione: «Il mio obiettivo è il 26 aprile. Vincere quest’anno vorrebbe dire aver vinto una scommessa, perché per me, senza voler peccare di presunzione, venire in serie D all’inizio non è stato facile. Lo scorso anno non era semplice e si è visto, ma ho sempre detto che questa stagione sarebbe stata più dura. La Reggina sta facendo un grande campionato, noi però dobbiamo guardare a noi e continuare a seguire le indicazioni del mister perché sono convinto che ci porteranno lontano. Ora siamo passati alla difesa a 4, ma cambia poco rispetto a quella a 3 perché anche in quel caso il Mister faceva scalare alto Costa e si difendeva comunque a quattro. Con la Vibonese e con l’Avellino abbiamo sbagliato la fase difensiva perché non abbiamo fatto le cose che ci ha chiesto il Mister: se le facciamo sbagliamo molto meno, ragionando sempre da squadra, l’errore individuale può capitare».

In chiusura il capitano biancorosso ha parlato dell’apporto fondamentale che c’è bisogno venga dato dagli elemento d’esperienza della rosa di Vivarini. «Mirco Antenucci ed io dobbiamo fare molto di più – si legge su sscalciobari.it – ma ci sono anche altri calciatori che hanno esperienza come Scavone e Frattali che possono dare una mano ai più giovani. Noi entriamo in campo per vincere ogni partita. Ora siamo in un buon momento, dobbiamo fare il massimo fino a gennaio e vincerle tutte e sei. Adesso dobbiamo pensare alla Paganese: troveremo una squadra diversa da quella incontrata in Coppa Italia, quello era calcio d’agosto».






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