Domani contro il blasonato Bari non potrà essere sulla panchina della sua Cavese perché squalificato.
Salvatore Campilongo è intervenuto quest’oggi nella consueta conferenza stampa pre gara per parlare della sfida del “San Nicola”: «Ho detto ai ragazzi che dobbiamo fare una grande partita senza avere timori reverenziali verso l’avversario. Rispettiamo il Bari, il suo blasone, i calciatori e l’allenatore, ma noi siamo la Cavese e ci giocheremo la gara con le nostre armi. Dovremo quindi sfoderare la corsa, la cattiveria, le giocate e l’organizzazione. Se il “San Nicola” fa paura? Giocare in uno stadio così bello credo sia uno stimolo per qualunque calciatore. Vorrei tanto tornare indietro nel tempo e giocare una sfida del genere! Quel terreno è stato calcato da tantissimi giocatori molto importanti. La squadra avrà il piacere di giocare lì e di fare una grande prestazione».
Quanto alla fase preparatoria di questi giorni, il tecnico dei campani ha anche avuto modo di replicare ad alcune polemiche recenti: «Le 3 gare in sette giorni e il derby contro l’Avellino ci avevano fatto spendere molte energie e quindi in settimana abbiamo dato la possibilità ai ragazzi di recuperare. Abbiamo lavorato con grande serietà, serenità e abbiamo messo a posto tante cose. La tenuta atletica? Le decisioni si prendono collegialmente nello staff e non è giusto puntare il dito contro il preparatore, come ho letto e sentito fare negli ultimi tempi. Sandomenico? Deve lavorare. Secondo me non ha fatto una grande preparazione, ma è un ragazzo che ha voglia e si impegna. Deve soltanto trovare la condizione giusta».
L’allenatore partenopeo ha poi affrontato il discorso dei giovani: «Matino ha recuperato e adesso sta bene. Abbiamo ragazzi di ruolo che hanno nel loro DNA forza e gamba. E’ normale che quando si è giovani si cresca nel complesso e che quando non arrivino i risultati a trovare maggiori difficoltà e ad essere criticati siano soprattutto loro. Questa squadra sta crescendo, anche con i risultati, ed anche i ragazzi lo stanno facendo, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista tattico e mentale».
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