La gara contro la Viterbese è ormai archiviata, ma è forte nei calciatori del Bari la voglia di riscatto. «Siamo consapevoli di dover cancellare la partita contro la Viterbese e aspettiamo con ansia la gara contro il Rieti per rifarci». Le parole sono quelle pronunciate da Simone Simeri, ospite di Telebari, nella trasmissione “Il Bianco e rosso TB Sport”.
Questa settimana Antenucci e compagni si sono allenati più volte a porte chiuse, probabilmente per ritrovare un po’ di serenità dopo le polemiche seguite alla recente e cocente sconfitta interna. «Quando si gioca in una grande squadra – ha ammesso l’attaccante dei galletti – capita di essere benvoluto e lodato per strada da grandi e piccini quando fai bene, ed è giusto subire invece delle critiche quando non rendi al meglio. Sono comunque critiche costruttive che possono servire a migliorarsi. Questa è stata una settimana particolare e molto pesante perché non è bello allenarsi a porte chiuse. Abbiamo dato tutto in questi giorni e abbiamo recuperato concentrazione massima per il prossimo impegno».
Incalzato dal conduttore Enzo Tamborra, il 26enne napoletano ha aggiunto: «Per chi non è abituato a giocare in queste piazze, non è facile abituarsi alle grandi pressioni. Se si vuole però giocare a calcio a grandi livelli, bisogna saper convivere con le critiche facendo si che diventino costruttive. Siamo alla seconda di campionato è non è il caso di fasciarsi la testa e farne un dramma. Abbiamo tempo per porre rimedio. Avessimo perso all’ultima di campionato sarebbe stato diverso. Le aspettative, è vero, sono tante, ma vinci non certamente solo perché ti chiami Bari. Oltre a noi ci sono almeno altre quattro o cinque squadre ben allestite per fare bene come Reggina, Catania e Ternana. Di sicuro però noi ce la metteremo tutta».
Inevitabile fare poi un cenno a Cornacchini e all’episodio isolato capitato l’altro giorno prima dell’allenamento ad opera di un singolo tifoso col dente avvelenato nei suoi confronti: «Il mister non ha assolutamente bisogno dei miei consigli e sa quello che deve fare. E’ una persona squisita e chi lo incontra è fortunato di poter apprezzarne il suo lato umano. Ti dice sempre le cose come stanno e non te le manda a dire. Sebbene per qualche tifoso il tecnico abbia dei limiti e non vada bene, posso dire che ci dà tutto e ci trasmette la voglia di scendere in campo con la cattiveria giusta».
Che rapporto ha il numero 9 dei pugliesi con la città? E’ presto detto: «Con Bari ho un feeling bellissimo. Mi piace viverla e fare lunghe passeggiate per il centro. L’ho visitata in lungo e largo e, di tutti i suoi posti, quello che mi piace maggiormente è “barivecchia”. All’inizio di quando sono arrivato qui, un giorno mi sono perso e senza volerlo mi sono ritrovato nei vicoletti dove fanno le orecchiette. Subito ho capito di essere nel borgo antico».
Nel corso della puntata, Simeri ha anche ricevuto il premio come “Supergalletto dell’anno” per la sua combattività dimostrata nello scorso campionato di serie D. A consegnarglielo è stato Simone Palmieri, il presidente del club “I nuovi galletti”. Il primo calciatore ad averlo vinto è stato nel giugno 1983 Edy Bivi, ma in tanti anni se lo sono aggiudicato anche pezzi da novanta come Gazzi, Protti e Fontana. Questo il ringraziamento della punta napoletana: «Per me è un onore ricevere questo premio assolutamente inaspettato ed è uno stimolo per fare bene. Quest’estate ci sono state delle voci di mercato che fanno certamente piacere perché vuol dire che si sta facendo bene. Sono però contento di essere rimasto a Bari. Bari è Bari! E’ iniziato qui un ciclo che spero si possa concludere nel migliore dei modi».
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