Nella consueta conferenza stampa della vigilia del match il tecnico del Bari Giovanni Cornacchini ha risposto alle domande fatte dai giornalisti. Alla prima domanda, posta dal sottoscritto, se domani potrà essere la prima da titolare di Pasquale Iadaresta, il mister biancorosso non si sbottona:
«Pasquale è un giocatore importante, perché con le sue qualità è in grado sia di sfruttare le situazioni che possono crearsi sulle palle inattive, sia rompere la linea difensiva avversaria sfruttando il lavoro che i suoi compagni fanno sulle fasce. Poi lavora molto bene in settimana e so che quando sarà il suo momento si farà trovare pronto. Ho ancora 24 ore per fare delle valutazioni».
C’è un duello con la Turris, nonostante i 9 punti di distacco, oppure è una montatura dei media?
«Parlare di una montatura dei media mi sembra eccessivo, come anche di duello. Credo sia normale che fra prima e seconda in classifica ci sia agonismo e competizione. Troverei strano il contrario».
Quanto saranno importanti i prossimi 270’, a partire dalla doppia trasferta, nell’economia del campionato biancorosso?
«Sono molto importanti. Lo saranno tutte le gare di qui alla fine, ma i prossimi 270’ forse lo sono un po’ di più perché mantenere questo ruolino di marcia per noi è fondamentale».
Quagliata è già pronto all’uso?
«Si allena con noi da quasi 10 giorni e sta entrando nel meccanismo del lavoro che facciamo. Ha scontato la squalifica ed è fra i convocati per la gara a San Cataldo. È senza dubbio un ottimo innesto nel nostro parco under: è un esterno con spiccate doti offensive e questo può certamente tornarci utile».
Hamilili è a disposizione? Nel caso l’alternativa più logica potrebbe essere Feola?
«Hamlili è fra i convocati ed è a disposizione, ma questa settimana si è allenato un po’ meno in gruppo a causa dell’influenza quindi a centrocampo ho delle valutazioni da fare. Per fortuna alleno una squadra forte che mi offre diverse soluzioni».
La Sancataldese in casa ha un ruolino da playoff e ha condiviso sui social ufficiali un video emozionale per caricare l’ambiente. Si trasforma in una trasferta difficilissima? Come ha motivato i ragazzi? E cosa teme della Sancataldese, se teme qualcosa?
«So che probabilmente potrò sembrare ripetitivo, ma ogni partita in questa categoria è difficile. Sia per la natura del campionato, sia perché chiunque giochi conto di noi ha voglia di fare bene. Non riesco a pensare a nessuna delle partite che affrontiamo come a una partita facile. Sarebbe un errore farlo e vorrebbe dire non saper leggere le situazioni. Ogni gara ha le sue difficoltà ambientali, di organico in campo della squadra avversaria, di approccio alla gara.
Più che di timore, direi consapevolezza del fatto che dopo la gara di andata avranno certamente voglia di far meglio, per di più in casa e davanti ai loro tifosi. Quindi noi dovremo essere bravi ad aggredire subito dal primo minuto e a non perdere mai la concentrazione. Ed è su questo che motivo i ragazzi ogni giorno. Come dico sempre la cosa più importante è l’approccio alla gara: essere consapevoli dei propri mezzi, senza mai peccare di presunzione. Restare concentrati per tutti i 90 minuti, su qualsiasi palla, è la cosa più difficile ed è la cosa su cui lavoro di più con loro».
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