Anno nuovo, campionato nuovo, leader nuovi. Il Bari in D si riscopre cinico e vincente. Bello ancora no, a causa di una preparazione iniziata in ritardo: tanti meccanismi sono ancora da ottimizzare, soprattutto in ottica futura ed in previsione del possibile salto di categoria.
Due calciatori in queste prime tre giornate si stanno distinguendo maggiormente rispetto agli altri. Si tratta di Zaccaria Hamlili e Samuele Neglia. In un organico ricco di nomi come quello biancorosso imporsi non è facile. E, nonostante la distanza siderale dal calcio che conta, fare bene a Bari vale pur sempre un gran bel biglietto da visita per il futuro. Che sia lontano o meno dal ‘San Nicola’ poco importa.
HAMILILI, DUTTILITA’ ED INTELLIGENZA – Si ispira a Vidal, Zaccaria Hamilili, centrocampista italo-marocchino classe 1991. Per lui in biancorosso il bilancio in campionato è di 3 presenze, 1 assist e 270′ giocati. Per un carriera vissuta quasi interamente tra C e Lega Pro: Virtus Entella, Pistoiese, Forlì ed Ancona. Proprio nelle Marche il giocatore ha conosciuto mister Cornacchini. Non è molto prolifico, dato che non è mai andato oltre le 4 marcature (2016/17). Ma il giocatore brilla per visione di gioco e per la capacità di dettare i tempi agli altri compagni di squadra. Tatticamente un giocatore fuori portata per la Serie D. Scendere di categoria – ultima volta in D nel lontano 2010, con l’Entella – non è stato un problema: il Bari di De Laurentiis è un bocconcino di quelli troppo appetibili.
NEGLIA, NEL SEGNO DEL GOL – Un’occasione, quella biancorossa, da non perdere neanche per Samuele Neglia. Anche lui, proprio come Hamlili, è un classe 1991. L’esterno torinese si era già fatto apprezzare a Siena nella passata stagione, ma è sempre con Cornacchini (e non solo…) in panchina che avrà modo di esplodere da un punto di vista realizzativo: ben 13 reti realizzate a Viterbo nel 2016/17 e playoff centrati. I numeri col biancorosso ora parlano di 3 partite, 3 reti e 226′ giocati in campionato. I tifosi iniziano ad appassionarsi alle sue giocate in campo: ottima l’intesa con Floriano, come ampiamente dimostrato contro la Sancataldese. Il primo gol è un capolavoro di riflessi, col portiere avversario anticipato nel cuore dell’area di rigore con un tocco di classe, mentre nel secondo ha esaltato corsa e potenza fisica. Grande il merito dell’ex Foggia nel seguire la sua progressione, per poi lasciargli l’onere e l’onore di andare in rete. Con un tiro finito all’angolino basso con precisione chirurgica.
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