Il caos è quasi totale, si salvi chi può. A due giorni (in teoria) dall’inizio dei playoff, Bari-Cittadella è prossima ad essere rinviata. Quando? Ancora non si sa, forse la prossima settimana. Ma il rischio che quella del ‘San Nicola’ possa presto diventare una partita fantasma c’è: avverrebbe in caso di eventuale penalizzazione (-2) a causa del deferimento riferito lo scorso 3 maggio. In barba agli 8.000 tifosi biancorossi recatisi al botteghino e con tutti i disagi che ne conseguirebbero con eventuali rimborsi da sostenere.
In tal caso, tuttavia, la vicenda non potrebbe mai considerarsi chiusa. Se domani la sentenza fosse negativa i galletti farebbero ricorso in tutti i gradi di giudizio (due: Corte d’Appello della Procura Federale e Collegio di Garanzia del CONI). E se il Bari dimostrasse di avere ragione? Lo slittamento risulterebbe vano assieme alla perdita di tempo, con buona pace del Cittadella. Giustissimo richiedere chiarezza, è sacrosanto. Vale per tutti. Ma la sensazione è che nell’ambiente si stia respirando un’aria eccessivamente tesa. Chi gioca in casa (scontro tra 6^ e 7^ classificata) ha in fondo a disposizione due risultati su tre (vittoria e pareggio) per accedere in semifinale.
La verità, a nostro parere, è che ancora una volta la giustizia sportiva ha dimostrato tutta la sua inefficienza. Di casi da prendere in esame ce ne sarebbero tanti: dai patteggiamenti di squalifiche per calcio scommesse, passando per la verifica delle iscrizioni al campionato e finendo con limitazioni/divieti di trasferta. Il peccato originale, in questa situazione, è stato l’aver comunicato in ritardo il deferimento (sarebbe stato meglio qualche giorno prima, assieme ai club di C) ed il non aver organizzato entro la fine della regular season le tappe previste per udienze e ricorsi. Il successivo rinvio al primo giugno, poi anticipato, ha fatto il resto. Il tempo scorre, inesorabilmente. La speranza principale è che il club biancorosso esca nel migliore dei modi da questa fase di stallo.
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