Attualmente presidente della Lega Serie C, Gabriele Gravina è intervenuto ai microfoni dei colleghi di RMC Sport, nel corso della trasmissione “Maracanà”, per discutere circa l’inchiesta “Calcio Marcio”, di cui si è parlato durante il programma televisivo “Non è l’Arena”, andato in onda ieri sera sul canale LA 7.
Il numero uno della terza categoria del calcio italiano era nel 1997 il presidente del Castel di Sangro, e in merito all’inchiesta queste sono state le sue impressioni: “Devo ammettere di non aver seguito la trasmissione – ha esordito Gravina -. In quella stagione commisi molti errori nella costruzione della squadra, tuttavia già in passato il giornalista americano Joe McGinnis, dopo aver parlato di pseudo combine fu condannato per calunnie e diffamazione, ho appreso dei premi di cui si sente parlare, ma sono dati collegati a disinformazione. Ho rivisto il calciatore Albieri dopo esattamente 21 anni e avrei preferito che denunciasse il tutto a suo tempo e non dopo 21 anni, dubito che lo stesso ex giocatore abbiamo avuto ordini dall’alto. Albieri si è sempre definito matto, anche quando giocava aveva dei momenti di protagonismo. Tuttavia partiranno delle querele, in cui ognuno porterà i propri elementi e io assicuro che ne sono fornito, tutto questo – ha concluso l’ex numero uno degli abruzzesi – è stato fatto per colpire me“.
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