In 110 anni di vita portati egregiamente il Bari o la Bari, come la si nominava a partire dai primi decenni della sua esistenza, ha alternato vittorie e dispiaceri venendo soprannominata per via dei risultati alti e bassi “squadra ascensore”. In tutti questi anni però varie e disparate sono state le prove d’orgoglio fornite dalla compagine barese, che in più di un’occasione ha messo in campo lo spirito gagliardo e combattivo proprio della mascotte rappresentante i biancorossi dal 1928 ovvero il galletto.
Basti pensare, sfogliando l’album dei ricordi, alla celebre vittoria ottenuta nel 1947 ai danni del Grande Torino con rete di Tavellin, occasione nella quale l’undici pugliese venne ribattezzato “Stella del sud” vittoriosa sulla costellazione granata.
Tutta la tifoseria barese, che gioirebbe nel ripetere un simile evento, si aspetta che l’atteggiamento spavaldo e grintoso del gallo cucito sulla casacca biancorossa venga adottato in campo anche dai calciatori oggi impegnati contro il Frosinone, vero e proprio banco di prova per la formazione di Fabio Grosso.
I gialloblù per blasone non possono di certo competere con la formazione granata, ma se Tavellin e compagni quel 30 Luglio del 1947 affrontarono una compagine imbattuta da 6 mesi, anche con l’azzurra maglia della nazionale, domani difronte ai galletti si presenterà una formazione a digiuno di sconfitte da ben 16 turni. Quale occasione migliore per Brienza e compagni di tirar fuori lo spirito guerriero dei galletti al cospetto del feroce leone ciociaro da un lato, potendo così far tornare a brillare quella vecchia stella del sud, che il 15 gennaio scorso ha toccato quota 110 dall’altro.
L’ultima prestazione contro il Venezia e quella casalinga con l’Empoli hanno senza dubbio offuscato la lucentezza della stella, ma un esame come quello in programma domani potrebbe far riaccendere l’entusiasmo di una tifoseria scontenta facendo così brillare una stella impressa nel firmamento del calcio italiano, nonostante scudetti o coppe prestigiose non siano mai passate dalle rive dell’Adriatico.
Rialzare la cresta si traduce anche come “invertire la rotta“, che attualmente è molto chiara e dice un unico verdetto: 7 reti subite e solo una quella realizzata in due gare, con la gioia dei tre punti lontani ormai quasi due mesi.
Come Igor Protti in rete contro la Cremonese da terra e da una posizione impensabile ai più così i galletti dovranno essere caparbi e capaci di rialzarsi dopo un periodo no con l’abnegazione e la consapevolezza di dover adempiere al precetto lanciato nel 1908 da un loro collega che diceva di amare la Bari e guardarla sempre con occhi innamorati.
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