Lui nella storia del Bari ci è rimasto e niente potrà cancellare quanto è stato fatto. Carlo Perrone da Padova, tornante classe 1960, non ha solo collezionato 71 presenze ed 11 gol. E’ stato anche il marcatore che nel lontano 1990 consegnò ai galletti la vittoria della finale di Mitropa Cup contro il Genoa. “Purtroppo – dichiara al nostro portale – quello è stato l’unico trofeo nella storia del Bari. Sicuramente è stato un piacere sollevare quella coppa, peraltro grazie ad un mio gol. C’era una cornice di pubblico fantastica, il ‘Della Vittoria’ era pieno ed affrontavamo un Genoa molto competitivo. Spero che presto qualche altro trofeo possa aggiungersi negli anni a venire. Ancora ricordo come ai miei tempi si sognasse in grande da queste parti. Quando andai via io c’erano presupposti diversi”.
Parole importanti per la piazza pugliese ed il Bari attuale: “Bari regala tantissime emozioni, è importante e merita palcoscenici maggiori. Mi auguro possa tornare nella massima serie già da quest’anno. Grosso? La sua squadra nella primissima parte di campionato ha avuto qualche difficoltà, ora si è assestata. E poi c’è un Galano che esprime qualità di gioco e concretezza. Non riesco però ad individuare un giocatore che abbia caratteristiche simili alle mie. Rispetto ai miei tempi il calcio è cambiato tantissimo”.
Queste le sue considerazioni sugli avversari di sabato: “Il Cesena è partito male, adesso alterna prestazioni importanti ad altre gare dove viene meno nei suoi elementi migliori. Sulla carta il Bari è superiore in tutto, ma a volte gli episodi sono determinanti”.
Che cosa fa, attualmente, Perrone? “Sono rimasto nel calcio – conclude – dopo essere stato vice allenatore tra B ed A alleno in Eccellenza. Al momento siamo primi in classifica e ci stiamo togliendo soddisfazioni. La società è sana. E poi a me piace lavorare molto coi giovani”.
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