Ieri a Carpi due punti persi. Ma quel terzo posto a fine girone d’andata non è male

Migliora, inoltre, l'approccio dei galletti in trasferta: più aggressivi e meno timorosi. Ora il mercato


Ci sono pareggi e pareggi. In B – l’avevamo scritto dopo lo 0-0 ottenuto contro il Parma – l’importante è fare punti perché, al tirar delle somme, tutto torna utile per centrare qualsiasi obiettivo. Rispetto a quanto visto ieri, tuttavia, è lecito fare un’eccezione alla regola. Senza usare troppi giri di parole: a Carpi si poteva e si doveva vincere. La superiorità dei galletti rispetto alla squadra di Calabro è stata evidente, sia considerando la mole di occasioni create che il modo in cui è stato occupato il campo.

OCCASIONE PERSA – I galletti sono venuti meno sotto l’aspetto della cattiveria e, soprattutto, nell’efficacia sotto porta. Insufficiente l’inserimento di Galano nella ripresa (e se fosse stato schierato prima?), Nenè ed Improta non sempre sono stati sufficientemente pericolosi dalle parti di Colombi. La formazione di Calabro ha sofferto molto i galletti nella prima frazione di gioco, per poi prendere nella ripresa adeguate contromisure. A quel punto i giochi si sono maledettamente complicati: nonostante qualche iniziativa promettente si sono ritagliati pochi spazi. Un punto guadagnato per gli emiliani considerando anche l’inefficacia dei loro attaccanti, due punti persi per i pugliesi. Per mantenere il passo delle grandi bisogna prestare attenzione anche ai dettagli. Grosso ed il Bari, su questo, devono ancora migliorare molto.

OLTRE LE PREVISIONI – Tuttavia la classifica è lodevole. Il Bari chiude l’andata con 34 punti in 21 giornate avendo racimolato 10 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Tale bottino è il terzo migliore ottenuto in B dal 2001 ad oggi: meglio hanno fatto soltanto Conte (37 punti, 2008/09) e Nicola (35 punti, 2015/16). E le corazzate Palermo (39 punti) e Frosinone (37 punti) non sono mica cosi distanti. La promozione diretta è a soli 3 punti, il vantaggio sulle none (Carpi e Venezia, 29 punti) è di 5 lunghezze. Se poi consideriamo anche i bottini del neo retrocesso Empoli (34 punti) e del ricco Parma (33 punti) il dado è tratto. Si è andati oltre le previsioni di inizio stagione: a detta del ds Sogliano i galletti erano inferiori ad almeno 6 formazioni. Mica male, no?

MERCATO – Ora la palla passa al mercato. Per tenere viva la fiammella dei sogni serviranno pochi acquisti e mirati. Vietato sbagliare: da gennaio inizierà un altro campionato e la concorrenza è più agguerrita che mai. Gli acquisti? Soprattutto in difesa, ma qualche rinforzo di spessore a centrocampo (giocatore che sappia ispirare trame illuminanti e dettare i tempi di gioco) ed attacco (prima punta che segni con continuità) non guasterebbe. Perché quando i soliti noti (Galano, Brienza) verranno meno sarà necessario sapersi reinventare.






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