La “Mitropa Cup” è l’unico trofeo internazionale vinto dal Bari nella sua storia lunga quasi 110 anni. Chi materialmente permise ai galletti di aggiudicarsi il trofeo, il 21 maggio del 1990, fu Carlo Perrone che in finale siglò il gol della vittoria a discapito del Genoa di Franco Scoglio. «Mi infilai in un corridoio – ha raccontato l’ex veloce ala biancorossa al collega Enzo Tamborra de la Repubblica – Terracenere vide il mio movimento e mi lanciò davanti a Cervone che scavalcai con un tocco da sotto. Ricordo ancora il boato dei tifosi e le lacrime al momento della premiazione. Nessuno come i tifosi del Bari».
E già, i tifosi che lo hanno davvero coccolato soprattutto in un momento difficile della sua carriera: «Sono davvero unici e me l’hanno dimostrato nel momento del bisogno quando cioè, contro il Napoli di Maradona, mi ruppi il legamento crociato del ginocchio. Il loro affetto mi aiutò a tornare più forte di prima. La gente mi portava la colazione a casa e non c’era partita senza che venisse scandito il mio nome, qualcosa di pazzesco».
Ora il 57enne padovano allena la Piovese, formazione iscritta al campionato d’Eccellenza, ma il ricordo di quel Bari fatto da altri campioni come Di Gennaro, Joao Paolo e Maiellaro, gli fa ancora battere il cuore: «Tanta roba! Non fossimo stati una matricola, con maggiore esperienza, saremmo andati dritti in Europa».
In chiusura Perrone ha speso due parole sul Bari di mister Grosso: «Stravedo per Galano. Quando tocca la palla, hai sempre la sensazione che possa accadere qualcosa».
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