Papadopulo a BNP: “Al ‘Curi’ sarà gara vibrante. Bari? In passato avrei potuto allenarlo. Vi racconto Grosso e Brienza”

Al nostro portale l'allenatore parla anche dell'esperienza di Perugia: "Non c'era sintonia con Gaucci"


Tra i tanti ex di Bari e Perugia è possibile ricordare anche Giuseppe Papadopulo. l’ex tecnico di Siena e Bologna vanta esperienze con entrambi i club. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo partendo, prima di tutto, dalle aspettative legate alla sfida di domani pomeriggio: “Mi aspetto – dice – una gara vibrante. Il Bari, dopo l’insuccesso interno col Palermo, cercherà di riprendere il cammino interrotto. La sfida è aperta ad ogni risultato, anche perché il Perugia ha necessità di rinvigorire un rendimento inferiore alle aspettative iniziali”.

Idee chiare sugli obiettivi che le due squadre possono centrare in questa stagione. Ambiziosi in ogni caso: “Il Bari può puntare alla promozione diretta e, qualora non dovesse riuscirci, cercherà la promozione attraverso i playoff. Chiaro che servirà inanellare risultati importanti alla ripresa del campionato per ambire ai traguardi prefissati. Anche il Perugia può dire la sua nei quartieri alti. Entrambe vantano in attacco le loro frecce migliori”.

Grosso è l’attuale tecnico biancorosso, Brienza uno dei giocatori più importanti nonostante i 38 anni d’età. Papadopulo, ai tempi del Palermo, ha avuto il piacere di allenarli e conoscerli da vicino: “Brienza e Grosso ho avuto modo di allenarli a Palermo. Sono stati giocatori importanti. Il primo sapeva interpretare bene il suo ruolo come pochi altri, ha grandissime risorse ed a livello umano è un bravissimo ragazzo. E quel sinistro è difficile da trovare. Il secondo era invece un difensore di buona tecnica e se faceva parte del gruppo dei nazionali un motivo c’era. E per me ha le giuste qualità per rendere bene anche come allenatore. prima di venire a Bari è stato nella Juventus, avrà sicuramente appreso molto. L’esperienza accumulata tornerà utile. Cosa manca ancora al suo organico? Bisogna credere maggiormente nelle proprie possibilità, l’autostima è un fattore importante, assieme al pubblico”.

Questo il suo parere a proposito della gara persa contro il Palermo: “Ci si è ritrovati di fronte ad una squadra che si trovava in difficoltà societarie si, ma dal canto suo può contare su giocatori importanti. Tutti hanno tirato fuori una prestazione importante, il risultato darà spinta ulteriore nella lotta per la vittoria del campionato”.

Il mister si sofferma quindi sulla sua esperienza barese. E’ stato calciatore dei galletti dal 1977 al 1980, ma in seguito è stato anche vicino ad un ritorno da allenatore: “Ho disputato tre campionati di B, erano i primi tempi dei Matarrese con Regalia come direttore sportivo. Abbiamo sempre gravitato in zone importanti di classifica senza centrare mai la promozione. Questo è un grosso rammarico personalmente parlando. E poi, ho rischiato più volte di allenare i galletti. In particolar modo nei primi anni 2000, con la squadra biancorossa in B e dopo l’esperienza di Crotone. Un vero peccato anche questo. La piazza poteva contare su dei tifosi meravigliosi, spesso risultavano il dodicesimo uomo in campo. De Palo non ho avuto modo di conoscerlo, ma si percepiva in giro la sua importanza”.

Trascorsi brevi e difficili in quel di Perugia nel 1991. Il grifo era in Serie C1: “Fu un’esperienza breve, sono durato poco in Umbria. Perché con Gaucci non c’era sintonia e, in questa situazione, andare avanti si faceva dura. A Perugia ero approdato inizialmente con una dirigenza diversa, Gaucci voleva vincere il campionato ed ottenere tutto in pochissimo tempo ma per ogni cosa ci vogliono tempo e pazienza. Un gruppo va amalgamato. Lui aveva un parere diverso”.

Battuta finale su Ventura e sulla mancata qualificazione dell’Italia ai mondiali: “C’è stato un rapporto turbolento per via del fatto che abbiamo allenato entrambi squadre che puntavano al raggiungimento di obiettivi importanti. Non si andava oltre questo. Quanto alla mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali dico che ha perso tutta l’Italia. Lui ha le sue responsabilità, ma non è l’unico responsabile. Gli sono state attribuite anche colpe che non ha”.






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

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