Domenica prossima al ‘San Nicola’ sarà tempo di big match. Perché Palermo e Bari, assieme al Parma e nonostante tutto, guidano la classifica del campionato di Serie B. Che gara è lecito aspettarsi? Abbiamo parlato di questo e molto altro ancora con Fabio Lupo, direttore sportivo dei rosanero ed ex calciatore dei biancorossi dal 1987 al 1991 (81 presenze e 3 gol).
Buongiorno direttore. Domenica prossima Bari e Palermo si sfideranno al ‘San Nicola’. Un derby del sud che sa di scontro diretto ad alta quota.
“Mi aspetto una bella partita. Parliamo di squadre che giocano a calcio, hanno qualità nei rispettivi organici. E poi ho ancora ben presente la cornice di pubblico presente in Bari-Foggia. Ho assistito direttamente al derby, mi ha emozionato e personalmente ricordato i tempi belli. Giocare in un’atmosfera così calda sarà un piacere”.
Avrebbe mai immaginato ad inizio stagione un Bari in testa alla classifica, anche se ora non più da solo?
“Io il Bari l’avevo inserito tra le candidate alla promozione in A. Il bello di questo campionato è legato all’equilibrio, ci sono tante squadre con alto valore. Alle tre neo retrocesse vanno aggiunte le deluse dello scorso, come il Frosinone, ed altre squadre che per blasone e tradizione puntano a rilanciarsi. Senza dimenticare quelle squadre di categoria che in realtà non possono essere considerate delle sorprese vere e proprie, come il Cittadella”.
Quanto sorprende il rendimento di Galano in questa stagione? Non li aveva mai fatti 11 gol dopo 17 gare. E quel Nestorovski…
“A me lui è sempre piaciuto. E’ un giocatore che ha nelle corde questo tipo di rendimento, non mi stupisce il bottino di reti da lui raccolto. Nestorovski, invece, sta dando un contributo non indifferente sia dentro che fuori dal campo. Quest’anno ha la fascia da capitano, l’ha presa come una forma di responsabilità. Sabato l’abbiamo tenuto a freno, voleva entrare a tutti i costi (ride, ndr). Ci tiene molto al Palermo”.
Palermo primo nonostante lo scarso entusiasmo della piazza, in contrasto col presidente Zamparini.
“C’è una frattura tra gran parte dell’ambiente e della tifoseria, c’è astio nei confronti del nostro patron. Una protesta ingiustificata, se consideriamo quanto è stato dato al club negli ultimi 15 anni. E’ lecito fare errori in questo lasso di tempo. Sarebbe naturalmente molto meglio poter contare su 20-25mila spettatori al ‘Barbera’. Ci dispiace, ma non deve rappresentare un alibi. Vorrà dire che lavoreremo per cercare di riportare la gente allo stadio”.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo a quest’estate. Era stato ad un passo dall’approdo nel settore giovanile dei galletti, poi tutto è saltato…
“Con Sogliano stavamo costruendo un certo tipo di percorso, eravamo molto avanti e quasi ai dettagli. Col ds biancorosso c’è un rapporto di stima reciproca, sia sul piano professionale che su quello umano. Entrambi, poi, siamo stati compagni di squadra ai tempi dell’Ancona. Il mio rapporto con la città di Bari, poi, resta importante. Mi sono laureato qui, sono docente di diritto dello sport. Rientra nella mia vita. Poi, però, è arrivata la proposta del Palermo. Non potevo dire di no a Zamparini, così sono stato liberato dal vincolo morale fino ad allora in essere”.
Nelle giovanili biancorosse, per un incredibile scherzo del destino, ci è invece finito suo figlio Daniele, classe 1999.
“Una combinazione strana! (ride, ndr) Al posto mio è poi arrivato Delvecchio. Che ha seguito molto spesso mio figlio, l’ha visto all’opera a Pescara. Mi aveva confidato che avrebbe voluto portare con se Daniele qui a Bari, ha mantenuto la parola. E devo dire che si sta trovando molto bene, sta vivendo una buonissima esperienza”.
Che impressione le sta facendo la formazione guidata da mister De Angelis? Sabato è tornata a vincere in campionato, mercoledì scorso ha centrato una clamorosa impresa in Coppa Italia contro la Lazio…
“Avevo visionato di recente la formazione Primavera contro il Cagliari, una prova non molto brillante. Ero capitato in un giorno sfortunato! La squadra mi era parsa un po’ in difficoltà, poi si è ripresa. Di sicuro parliamo di una formazione che gioca un calcio molto pratico e solido. Un calcio da prima squadra, ma quando ci sono i risultati i segnali che poi vengono trasmessi sono sicuramente importanti”.
Quale primo bilancio è possibile trarre dalla sua esperienza a Palermo? Domenica i rosanero faranno a meno di tre pedine importanti…
“Il bilancio è assolutamente buono. Non ci si doveva aspettare una squadra ammazza-campionato, in questa B non ci sono regine. Ma il fatto di essere primi, seppur tra tante difficoltà di vario tipo anche a causa degli impegni con le nazionali ed infortuni, è importante. Domenica ci presentiamo senza tre giocatori che sin qui hanno fatto molto bene, ma abbiamo già dimostrato in situazioni di emergenza di emergere bene. Abbiamo un organico mediamente di buon livello. Siamo convinti di poter fare una buona gara anche al ‘San Nicola’, pur nel rispetto dei nostri avversari”.
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