La sua strada e quella del Bari si sono separate ormai da tempo, 10 anni per la precisione. Ma Mirko Eramo, attuale giocatore della Virtus Entella, porta i galletti nel cuore. Per lui in biancorosso – e dopo una lunga esperienza con le giovanili – si contano solo 7 presenze ed 1 solo gol, straordinario, messo a segno contro il Napoli di Reja al ‘San Paolo’.
Il suo presente, ora, è a Chiavari e col sodalizio biancoceleste. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo. Si parte parlando della partita di domenica: “Mi aspetto una partita difficile. Il Bari, in ottima condizione, è primo in classifica. Noi dal canto nostro stiamo bene e nonostante i quattro pareggi consecutivi, siamo in salute. Nel turno passato abbiamo cercato di vincere, non ci siamo riusciti. Emergeremo ed usciremo fuori da questa situazione”.
Bari primo? Per il centrocampista non è una sorpresa: “Me l’aspettavo, specie se penso ai nomi dei giocatori in rosa. La B è strana, però. Coi soli nomi i campionati non si vincono, pertanto faccio i complimenti ai biancorossi per quanto stanno facendo sin ora. Spero continuino così, ma che riprendano a vincere solo dopo domenica (ride, ndr)”.
Il giocatore ricorda affetto i suoi trascorsi in biancorosso: “Sono di Gioia del Colle, ma nato ad Acquaviva delle Fonti. Ho fatto le giovanili nel Bari e sono stato guidato da Tavarilli. Prima di lui c’erano anche De Trizio ed il figlio di Biagio Catalano. Nel 2007 ho avuto la fortuna di esordire in Serie B. Il gol al Napoli? Mi emoziono ancora quando penso a quel giorno, è stato uno dei più belli della mia carriera e non lo dimenticherò mai. Ha fatto svoltare tutto, in certo senso. I galletti non erano in una buona posizione di classifica, oltre a me furono chiamati anche altri giovani per cercare di risollevare le sorti del club”.
La 2006/07 fu la stagione con Vincenzo Matarrese presidente e, soprattutto, Beppe Materazzi allenatore:“Bei ricordi, sicuramente. Se sono qui ora è anche grazie a loro. Mi hanno dato la possibilità di mettermi in mostra nel calcio professionistico e, nonostante le strade mie e del Bari si siano separate, porto la piazza biancorossa nel cuore. E’ tra le più importanti d’Italia, anche per quanto riguarda la tifoseria”.
Il suo percorso e quello del Bari, ad un certo punto, si divisero. “Ci fu la chiamata della Sampdoria – spiega – si presentò questa occasione e la società dell’epoca decise di lasciarmi andare. A Genova feci inizialmente il campionato Primavera e vinsi lo scudetto. Poi venne il grande balzo in Serie A. Cassano? E’ come si vede in tv. Ultimamente era un po’ cambiato, si era anche messo la testa sulle spalle. Come calciatore parlano i suoi piedi”.
E se un giorno il Bari tornasse a bussare alla sua porta, come risponderebbe Eramo? “Non si sa mai nella vita. Io sono contento del percorso che sto facendo, mi ritengo soddisfatto. Ho già ottenuto due promozioni in A, giocato una finale playoff in B. Vediamo, di sicuro farebbe piacere. Ora sono contento di giocare nella Virtus Entella, società sana e con un presidente fantastico”.
Quali obiettivi per l’Entella? Con lui gioca anche De Luca: “La Serie B è un campionato lungo e difficile, chi lo sa. Il Bari stesso tutti gli anni ha costruito una squadra per vincere il campionato, ma a volte non ci si è qualificati neppure ai playoff. Il primo obiettivo resta la salvezza, poi cercheremo di virare su altri obiettivi. De Luca? E’ carico, si sta preparando bene. Ma la grinta è una sua prerogativa ogni settimana, trasmette energia al resto della squadra”.
Idee chiare, infine, sulla Serie B e sul percorso che in campionato può fare il Bari: “Iniziano a delinearsi le fasce di valori. Il Bari deve pensare a se stesso, se riesce a fare il suo campionato può andare lontano. Più che guardare gli altri bisogna guardare all’interno del suo ambiente. I tifosi, poi, faranno il resto e daranno una grande spinta”.
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