Bari-Foggia, gioie e dolori. Come tutti i derby che si rispettano. Nella storia ci sono stati almeno 5 confronti interni ricchi di significato.
1934, IL PRIMO STORICO GOL – Il primo confronto in assoluto tra le due squadre risale al 19 novembre 1933, quasi 84 anni fa. Si giocò in casa del Bari: i galletti riuscirono ad imporsi contro il Foggia, anche se faticando non poco. Il gol vittoria (1-0) giunse all’89° grazie ad Annibale Frossi (che in quella stagione realizzò 12 reti in 30 presenze). Un calciatore predestinato e che poi indossò anche le maglie di Inter e Nazionale Italiana di calcio. Partecipò alle Olimpiadi di Berlino del 1936, mai ad un mondiale.
1963, PASSO DECISIVO VERSO LA A – A 7 giornate della fine del campionato di Serie B, proprio grazie ad una vittoria in un derby il Bari riuscì ad ipotecare il ritorno in Serie A, la prima dell’era De Palo. Servì una doppietta del compianto Catalano per avere ragione del Foggia (2-1, autorete di Visentin). In quella stagione i galletti si tolsero anche la soddisfazione di arrivare fino alle semifinali di Coppa Italia: dovettero arrendersi all’Atalanta il 1 maggio 1963 (1-0).
1992, IL FALLIMENTO DI BONIEK ED IL TRIONFO DI ZEMAN – Quello del 29 marzo 1992 è stato uno scontro fratricida tra Bari e Foggia: entrambe le squadre erano in piena corsa per la salvezza in A. Ma se i galletti apparivano in ripresa dopo un avvio shock, i satanelli erano in calo dopo un avvio promettente. Le giocate del solito Platt ed una coreografia mozzafiato (tutta la Nord, anche il settore inferiore, colorato con bandiere e gigantografie) non bastarono a placare l’estro di Baiano, Shalimov e Kolyvanov. Boniek (che era subentrato a Salvemini dopo 5 giornate) fu surclassato tatticamente da Zeman, i biancorossi sconfitti per 1-3. Un ko bruciante, a fine stagione ci fu la retrocessione in B. I rossoneri, invece, chiusero il torneo di A al 9° posto. Eravamo ai tempi di ‘Zemanlandia’.
1994, DERBY CHE PROFUMA D’EUROPA. LO DECISE AMORUSO – Oltre ogni previsione. Nel girone d’andata della Serie A 1994/95 il Bari di Materazzi ed il Foggia di Catuzzi incantavano il resto d’Italia a suon di vittorie e bel gioco. Entrambe in classifica si ritrovavano in piena zona UEFA, a ridosso delle grandi. I biancorossi potevano contare sull’estro della coppia Protti-Tovalieri e sul pragmatismo di Bigica. I rossoneri, dal canto loro, avevano mantenuto in organico gente come Mancini, Bresciani, Kolyvanov e soprattutto Di Biagio, uno che in seguito farà parlare di sé. E che sul finale del primo tempo della gara del 4 dicembre 1994 rispose alla rete di Tovalieri con una gran botta dalla distanza. I galletti portarono a casa l’intera posta in palio grazie alla caparbietà di Lorenzo Amoruso, barese verace. Anche lui farà una grande carriera, distinguendosi soprattutto con le maglie di Fiorentina e Rangers. Risultato finale 2-1.
1997, DI VAIO ILLUDE E ZANCHI PASTICCIA – La beffa delle beffe. Per il Bari fu quella del 19 gennaio 1997: la squadra guidata da Fascetti era in serie utile da 15 turni e puntava alla A, il Foggia allenato da Burgnich puntava alla salvezza ed era reduce da una sconfitta interna di misura contro il Brescia. Tutto sembrava andare secondo i piani nel primo tempo, con Di Vaio che dopo 5′ portò in vantaggio i galletti. Nella ripresa, però, rovinarono tutto i due autogol del difensore Zanchi: così i satanelli concretizzarono l’incredibile ribaltone. I galletti, comunque, andarono alla fine in A e dopo mille sofferenze. Il Foggia, l’anno dopo, retrocesse in Serie C1.
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