Il Bari comincia a convincere sempre più non solo i propri tifosi, ma anche gli addetti ai lavori. La vittoria di Novara apre scenari inaspettati. Il profumo (temporaneo) della vetta è inebriante, ma ancor più importante è stato per i biancorossi sbloccarsi fuori casa. Per illustrare la propria opinione su questi temi, il collega Onofrio Dellino de La Gazzetta dello Sport ha intervistato Salvatore Guastella. «Aver sfatato il tabù in trasferta – ha esordito l’ex difensore barese – è fondamentale per la fiducia e la coesione del gruppo. Penso da sempre che questa squadra abbia una rosa super e un potenziale straordinario per la categoria: con maggiore convinzione può fare ancora di più lontano dal “San Nicola”».
Anche in Piemonte i galletti, e non è la prima volta volta, hanno tirato fuori le armi migliori nella ripresa. «Forse sotto sotto c’è un pizzico di strategia – ha spiegato l’opinionista sportivo televisivo – per Grosso la fase difensiva è molto importante. È probabile che il tecnico abbia chiesto sacrificio alla squadra per non regalare gol agli avversari, come in altre occasioni, per poi colpirli».
L’analisi del 54enne siciliano si è conclusa focalizzando quelli che potrebbero essere gli aspetti da migliorare per poter ambire davvero al salto di qualità: «Servono i gol del centravanti. Cissè ha sgomitato tanto, ma deve buttarla dentro: Galano e Improta non possano fare sempre la differenza. Però ho visto Floro Flores in crescita, più determinato: forse è il momento di concedergli un’altra chance dal primo minuto».
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