Centosei presenze ed 1 gol: questo lo score complessivo totalizzato da Giuseppe Gemiti, ex difensore italo-tedesco, con le maglie di Novara e Bari. L’ex Livorno ha condiviso gioie e dolori con entrambe le squadre: doppio salto dalla Lega Pro alla A per poi retrocedere nuovamente con gli azzurri, quinto posto in B e playoff persi coi galletti. In vista del confronto di domani tra le due squadre, la nostra redazione lo ha contattato per chiedergli un parere sul campionato sin ora disputato dalle formazioni guidate rispettivamente da Corini e Grosso.
Buon pomeriggio signor Gemiti. Domani al ‘Piola’ si affronteranno Novara e Bari: che gara si aspetta?
“Mi aspetto una bella partita. Il Novara sta faticando un po’ in casa, rende meglio fuori. Il Bari si ritrova invece nella situazione opposta, Con queste premesse sarà interessante capire quale sarà il risultato finale”.
Che idea si è fatto dei biancorossi dopo 14 giornate?
“Il Bari gioca veramente un buon calcio, ha giocatori molto forti e può contare anche su una rosa ampia. Fa girare molto bene la palla, soprattutto in fase di possesso. In casa la media punti è altissima e ci siamo. Ora serve il salto di qualità. Brienza è un grande giocatore, quando viene chiamato in causa sa fare la differenza. Mi sorprende”.
Si aspettava un Galano ed un Improta così prolifici sotto porta?
“Stanno facendo benissimo, se segnano così il merito è anche di Grosso. Il suo gioco permette al Bari si fiondarsi spesso in zona gol. In difesa, invece, credo vadano perfezionati alcuni meccanismi. Una volta fatto ciò, è lecito attendersi dei grossi risultati ed un rendimento sempre più costante”.
Lei a Bari ha trascorso un solo anno, ma intenso. Che ricordi conserva del suon unico campionato coi biancorossi?
“Il ricordo dell’ultimo playoff, purtroppo, resta ancora vivo. Incredibile la beffa subita all’ultimo dopo la grande rimonta fatta. Fu molto triste, credevamo nella A. Potevamo raggiungerla, si poteva fare qualcosina in più. Abbiamo accusato il fatto di aver avuto, a tratti, un rendimento altalenante”.
Come fu presa nello spogliatoio la notizia dell’esonero di Nicola dopo Trapani?
“Sicuramente eravamo dispiaciuti, tutti avevamo un buon rapporto con Nicola. E’ un ottimo allenatore, con buone idee. Se fosse rimasto avremmo potuto raccogliere qualche punto in più, anche se nel calcio non c’è mai una controprova. Personalmente mi ha allenato anche a Livorno, lavora bene e studia tanto. E’ un uomo di campo, lo scorso anno ha fatto qualcosa di incredibile. Sulla carta il Crotone non era da salvezza, ha tanti meriti”.
Importanti, forse più piacevoli, in suoi ricordi di Novara. Come dimenticare lo storico salto in A del 2011…
“Sono molto legato al Novara, ho passato 3 anni della mia carriera in azzurro. Siam passati dalla C alla A, la doppia promozione fu un’impresa straordinaria. Oggi si ritrovano Maniero e Sansone, li ritengo degli ottimi acquisti. Sono giocatori importanti per la categoria, possono dare tanto”.
Il Novara a cosa può puntare quest’anno?
“Possono arrivare ai playoff, la squadra c’è”.
E domani come finirà al ‘Piola’?
“Novara e Bari, dico pareggio”.
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