Anche questa settimana, sulle colonne odierne de “La Gazzetta dello Sport“, Carlo Regalia ha fatto il consueto punto della situazione in casa Bari: «È un Bari in continua evoluzione. A prescindere da chi gioca, la squadra ha ormai una precisa identità prettamente offensiva. Nel secondo tempo contro il Pescara è stato davvero un piacere vedere all’opera gli uomini di Grosso. Inutile sbilanciarsi a metà novembre, ma il tutto fa ben sperare. Poter contare peraltro su una rosa così ampia è un grande vantaggio nel contesto di un campionato lungo, anche perché chi entra si dimostra sempre all’altezza della situazione».
Chi assicura sempre una marcia in più è Ciccio Brienza. «Per me non è una novità – ha sottolineato l’ex direttore sportivo dei galletti ai tempi di Matarrese – quando viene inserito strada facendo, fa la differenza. Con lui aumenta il ritmo e i compagni giocano più velocemente. È il caso ad esempio di Tello e Petriccione nel secondo tempo contro il Pescara».
L’ultima considerazione riguarda altri due biancorosso che, per un verso o per l’altro, hanno attirato l’attenzione dell’83enne lombardo: «Dopo il gol, ho visto Floro Flores finalmente sorridente e felice. È corso ad abbracciare Brienza. Darei invece una tirata d’orecchie a Gyomber per qualche eccesso di confidenza. Sarebbe auspicabile che torni ad essere più umile, il difensore ammirato fino ad un paio di settimane fa».
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