La gara tra Bari e Pescara è anche la sfida a distanza tra Grosso e Zeman, due allenatori appartenenti a generazioni parecchio distanti, ma accomunati dalla voglia di far divertire il pubblico con un gioco spumeggiante e convincente. Alla vigilia della sfida tra pugliesi ed abruzzesi, per parlare di entrambi i tecnici, il collega Pasquale Caputi del Corriere del Mezzogiorno ha interpellato Simone Perrotta. L’ex centrocampista, ormai 40enne, ha conosciuto Grosso durante l’esperienza mondiale dell’Italia in Germania nel 2006, laureandosi insieme Campioni ed è stato allenato dal boemo nel 2012, quando militava nella Roma.
«Non conosco Fabio per come allena – ha iniziato l’ex calciatore del Bari dal 1999 al 2001 – ma so che ha fatto bene nella Juventus in Primavera e nel Bari sta riuscendo a fare lo stesso. Quando ho saputo dell’ufficialità di Fabio al Bari gli ho mandato un messaggio per dirgli che arrivava in una piazza dove il calcio è vissuto in modo molto passionale. Il fatto che si sia imposto subito è sinonimo di una competenza grande e apprezzata dal gruppo. Fabio è un ragazzo dai valori sani, metteva sempre il noi prima dell’io. C’è stata subito grande intesa tra noi, condividiamo il significato della vita, della famiglia, della professione».
Tra l’attuale tecnico dei galletti e quello dei delfini, secondo Perrotta c’è una bisso dal punto di vista caratteriale: «Fabio è simpatico ed estroverso, gli piace lo scherzo e già da giocatore era al centro di ogni discorso nello spogliatoio. Diversissimo da Zeman, che invece era introverso e riservato. Anche se le poche volte che parlava, si moriva dal ridere“.
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