Nella sua consueta rubrica settimanale, Carlo Regalia ha fatto il punto della situazione in casa Bari sulle colonne odierne de “La Gazzetta dello Sport“: «Adesso Fabio Grosso deve completare l’opera. Il suo Bari produce gioco e gol, a Salerno ha preso in mano subito le redini del match, come non aveva mai fatto in trasferta. Dalla metà campo in su è bello a vedersi. Sa offendere, attaccare e, quel che conta in un campionato così lungo, ha tante frecce al proprio arco in panchina».
Anche l’ex direttore sportivo dei galletti ai tempi di Matarrese focalizza poi l’attenzione su quello che sembra essere il vero punto debole della squadra:
«Il Bari deve imparare a difendersi perché continua a prendere tanti gol e i campionati si vincono quando ne subisci pochi. Non puoi pretendere di fare sempre bottino pieno al “San Nicola”. Credo che il problema sia nell’ organizzazione del reparto difensivo. Fateci caso, il Bari non subisce più in contropiede o perché concede praterie al rivale di turno. Spesso è castigato a difesa schierata. Manca l’attenzione necessaria, magari ci sarà da studiare qualche accorgimento. Grosso però non riveda la sua filosofia di gioco: la squadra ha imparato ad attaccare senza scoprirsi e sta funzionando, sempre meglio, il filtro garantito dalla mediana».
L’ultima considerazione riguarda Djavan Anderson, l’olandese schierato dal primo minuto all’Arechi ed autore di una buona prestazione: «Ma dov’era? Se vale quel che ha mostrato a Salerno, il Bari si ritrova un tesoro tra le mani. Ha dribbling, cross e al 90′ correva su e giù per la fascia. Un’altra risorsa che farà molto comodo nelle numerose tappe del torneo cadetto».
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