A partire dallo scorso agosto il Bari di fronte al proprio pubblico tra Coppa Italia e campionato non ha mai fallito, fatta eccezione per il match contro il Venezia. Terza dopo Cesena e Parma per numero di abbonamenti venduti, la società biancorossa però, come sottolinea l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, ha perso ben 72.000 fedelissimi rispetto alla passata stagione.
Nelle prime sette gare dello scorso torneo, riporta il quotidiano sportivo, si contavano 175.005 spettatori (tra paganti e abbonati) per una media di 25.001 seggiolini occupati. Quest’anno a parità di gare si contano 102.625 spettatori con relativa media di 14.660, una delle più basse se si considera l’ultimo decennio. Il Bari all’ombra del San Nicola offre il meglio di se, ma alcuni posti a sedere restano vuoti lasciando l’astronave priva di molti “passeggeri” che gli scorsi anni avevano contribuito a battere record su record per quel che riguarda il pubblico, basti pensare al 2015-16 quando l’impianto progettato da Renzo Piano poteva contare su oltre 20.000 supporters baresi a partita.
Diminuzione di spettatori anche rispetto alle prime gare dello stesso torneo in corso. Contro il Cesena infatti tra abbonamenti e tagliandi sono stati 17.950 i presenti, per poi calare dopo la sconfitta esterna ad Empoli. Impennata invece in occasione della gara interna e sentitissima che ha visto il Bari sfidare l’Avellino. Sono stati oltre 7.000 i biglietti staccati contro gli irpini. Il picco più basso nella vendita di biglietti è stato registrato Sabato scorso: ad assistere alla sfida contro l’Ascoli, oltre agli abbonati hanno popolato il San Nicola poco più di 3.000 tifosi.
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