BARI – Tempo di analisi e bilanci post-mercato, parola a Sean Sogliano. Il direttore sportivo del Bari, in conferenza stampa, esordisce così: “Difficile dare un giudizio subito. Sicuramente abbiamo cercato di cambiare qualcosa, fare contratti o prendere un giocatore nuovo non è mai facile e la continuità è sempre fondamentale nel calcio. Vorremmo anche una certa continuità tecnica, condizione che lo scorso anno non si è verificata. Ristrutturare è più difficile rispetto al dover costruire tutto da zero. Il cambiamento, poi, è sempre proporzionato alla guida scelta”.
Positivo, comunque, resta il bilancio generale dal punto di vista economico e sulle prime uscite della squadra: “Una società deve fare mercato con le risorse che ha a disposizione. Ritengo questa squadra competitiva, si sta lavorando bene. Il mister, dal canto suo, sta cercando di dare un’impronta di gioco. La partita di Empoli, peraltro, ci ha visto giocare contro una squadra molto forte e reduce da diversi campionati di Serie A. Abbiamo preso due gol evitabili nei primi minuti, ma il gruppo è rimasto unito fino alla fine. Non è possibile aspettarsi partite sempre spettacolari come quella disputata contro il Cesena”.
La B appena cominciata, secondo Sogliano, è più competitiva rispetto alle edizioni precedenti: “Nel campionato di quest’anno ci sono 6-7 squadre che hanno potenzialità economiche superiori rispetto a tutte le altre. Tra queste, ovviamente, ci sono anche le formazioni retrocesse dalla A. Poi bisogna aggiungere all’elenco anche Carpi e Frosinone, perchè possono contare su una certa continuità societaria. E non dobbiamo dimenticare le neo promosse provenienti dalla Lega Pro come Parma, Cremonese e Venezia. Sul mercato i loro operati sono evidenti a tutti. Il Bari è fuori da questa cerchia, siamo rimasti nel budget in cui dovevamo rimanere e non possiamo lamentarci, non era poco. Alcune cessioni andavano fatte anche per venire incontro alle esigenze imposte dalle liste under e over. Moras? E’ andato via da gran signore, la decisione è stata concordata. Il monte ingaggi non è cambiato”.
E’ ancora possibile l’approdo del difensore Vergara in biancorosso? “Su Vergara il Milan doveva sistemare degli incentivi con l’agente del giocatore, l’affare si stava concretizzando. L’accordo era stato anche trovato, l’ingaggio sarebbe stato sistemato dallo stesso Milan. Poi via PEC, a quanto pare per 14 secondi, si è verificato un ritardo. Il ricorso dovranno farlo i rossoneri, se lo riterranno opportuno. Masi, invece, lo abbiamo dato in prestito. Se non si fosse infortunato non ci saremmo trovati nella situazione attuale, ma con l’allenatore abbiamo deciso di cederlo pensando anche alle regole di lista”.
Il direttore poi glissa sui no di Dezi e Blanchard. E spiega: “Dobbiamo credere nei giocatori che sono venuti qua. E’ sempre il giocatore a decidere dove andare. Non trovo giusto e corretto rimpiangere giocatori forti ma che, allo stesso tempo, hanno scelto altre destinazioni. Svincolati? Un tempo questo era un mercato di terza fascia, oggi si possono trovare anche profili interessanti. Non prenderemo nessuno da questa lista. In questo momento siamo in grado di essere competitivi con la rosa che già c’è. In difesa non dimentichiamoci di presenze come Cassani, Gyomber e dei due elementi in prova. Martinho e Greco? Il brasiliano aveva delle richieste che ha rifiutato, quanto al secondo sono dispiaciuto. E’ un momento, questo, molto sfortunato della sua carriera. E l’Ascoli ha cambiato idea su di lui all’ultimo minuto”.
E ancora: “La speranza è quella che l’allenatore, con le sue idee di calcio, possa poi portare dei risultati. Vanno capite le insidie della cadetteria. Le vittorie di agosto non hanno dato spunti in più, ma sul mercato l’importante è sempre migliorarsi. Ci sono poi giocatori chiamati a ripetersi dopo la buona stagione dello scorso anno, come Cissè. Kozak, invece, dovrà lavorare e dovremo armarci di pazienza. Se starà bene potrà dare tanto. Ha giocato poco, ma a Bari servono anche scommesse e lui dal canto suo ha deciso di rimettersi in gioco. Montini? E’ stato preso a gennaio e valutato in ritiro. Non è stato bocciato, abbiamo fatto anche qui un discorso legato alle liste. Il Livorno è un club che ha ambizione, vuole vincere il campionato”.
Battuta finale sul Venezia, prossimo avversario al ‘San Nicola’: “Le insidie le offrono tutte le squadre, anche il Venezia. E’ una squadra, quella lagunare, che ha dei valori. Un campionato non si vince a caso. Sabato ci aspetta una gara difficile”.
Ha già dimenticato la feccia che portato a Bari e quanti ancora da pagare con lauti ingaggi……