Tra i vari ex di Bari-Cremonese figura anche lui. Gaetano Castrovilli, ex prodotto del vivaio del Bari, riparte dalla B e dalla Cremonese dopo la proficua esperienza con la Primavera della Fiorentina. La sfida di Tim Cup del ‘San Nicola’, in programma domani sera, sarà l’occasione ideale per ritrovare vecchi amici e testare l’impatto dei grigiorossi in un ambiente caldo e passionale. Ecco le sensazioni del giovane classe 1997 a meno di 48 ore dal fischio d’inizio.
Buongiorno Gaetano. Dopo le esperienze con Bari e Fiorentina Primavera, per te inizia una nuova avventura. E’ ancora Serie B, ma con la maglia della Cremonese. Con quali ambizioni, personali e di squadra, riparti?
“Sono qui per fare bene, sia a livello personale che di squadra. Puntiamo innanzitutto a mantenere la categoria, io invece spero di migliorarmi ancora di più e voglio dare tutto me stesso”
Quale il ricordo più bello col Bari e quale il rimpianto più grande?
“Il mio ricordo più bello è legato all’esordio in B a La Spezia, il mio rimpianto più grande è invece legato al non aver mai fatto partire il trenino dopo un gol o comunque durante il campionato. Alla mia prima partita col Bari, in ogni caso, il pensiero è subito corso a mio nonno: lui tifava per i biancorossi e gli avevo fatto una promessa. Che includeva anche la possibilità di giocare al ‘San Nicola’”.
Domani che gara ti aspetti al ‘San Nicola’? Sarà anche la giusta occasione per salutare vecchi amici e ritrovare un ambiente a te molto caro. Magari cercando di condire il tutto con un gol…
“Sarà una bellissima partita, per me emozionante. Tornerò a casa, dalla mia gente. Se poi andassi in gol tanto meglio, me lo auguro”.
Qual è il tuo bilancio sull’esperienza con la Fiorentina?
“Sono stato sempre sul pezzo e mi sono impegnato, a Firenze sono cresciuto molto. Soprattutto fisicamente. Avrei preferito trovare spazio nelle ultime partite della prima squadra, ma mi accontento”.
Sei o sei stato in tre piazze diverse: Cremona, Bari e Firenze rappresentano rispettivamente il Nord, il Sud ed il Centro del nostro paese. Quali differenze hai riscontrato a livello di ambiente?
“Quella di Bari è una piazza calorosa, i tifosi sono attaccati alla maglia. A Firenze ho vissuto solo la Primavera, la prima squadra non l’ho seguita molto. A Cremona, invece, i tifosi sono altrettanto attaccati ai colori grigiorossi. Ci stanno vicino”.
Ti ha fatto male, almeno in un primo momento, il fatto di dover lasciare Bari? E con Scalera che tipo di rapporti hai mantenuto?
“Non nego che ero molto affezionato al Bari, sono stato in Puglia per dieci anni e avrei voluto continuare qui. Quanto a Scalera, posso dire che anche ieri siamo stati assieme in nazionale Under 20 con Guidi. Con lui c’è un rapporto di fratellanza, siamo stati anche compagni di stanza. Lui ha già la testa da calciatore, non deve mollare”.
Col passaggio da Stellone a Colantuono credi si sia rotto qualcosa? Poi c’è stata la tua cessione a gennaio scorso…
“No, non si era rotto nulla con Colantuono. Anzi, forse è stata anche colpa mia. Magari non mi sono impegnato abbastanza, potevo fare di più e lavorare maggiormente sulla parte fisica. Cosa che, invece, sto facendo adesso”.
Cosa auguri, infine, al Bari? In fondo resta pur sempre la tua squadra del cuore…
“Spero possa andare in Serie A, lo auguro a squadra e tifosi”.
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