Raccogliere la pesante eredità di Jacopo Furlan (ora al Bari, ndr) non sarà facile. Ma Sebastian Breza – assieme all’esperto Marino Bifulco – proverà a farsi valere tra in pali con tenacia e determinazione. Intervistato dal nostro portale, il giovane estremo difensore classe 1998 (arrivato dal Palermo) confida ambizioni e speranze personali e di squadra in vista della prossima stagione.
Allora Breza, si riparte dal Monopoli per il secondo anno consecutivo. E magari con ambizioni personali più importanti…
“Tutto procede bene, adesso vediamo cosa deciderà il mister nelle prime partite ufficiali. Puntiamo tutto sul lavoro. C’è anche Bifulco, ascolto i suoi consigli perchè è un portiere che dalla sua ha tanta esperienza”.
Nel ritiro precampionato ti sei distinto ottimamente, anche contro avversarie di prestigio. Mi riferisco al Frosinone, una delle candidate alla vittoria del prossimo campionato di Serie B.
“Contro il Frosinone ho fatto bene pur non sono stato troppo impegnato, anche perchè in difesa c’eravamo chiusi molto bene. Peccato solo per il risultato, abbiamo sfoderato una buona prestazione contro una squadra di categoria superiore”.
Quest’anno ritrovi Shaquir Tafa. Altro prodotto made in Palermo.
“Siamo anche in stanza assieme, se proprio devo dirla tutta. Tafa è un ragazzo giovane e capace, mi sto trovando benissimo con lui sia dentro che fuori dal campo”.
Che piazza è, dal tuo punto di vista, quella di Monopoli?
“Monopoli è una bella piazza, già quando arrivai qu il’anno scorso per la prima volta riuscii ad ambientarmi bene. Il pubblico ti sostiene sempre, non molla davanti alle avversità. Ciò è fondamentale per il tipo di campionato che l’anno prossimo vogliamo disputare. Quest’anno c’è un gruppo forte, cercheremo di vincere il più possibile. Alla fine di tutto tireremo le somme”.
Dunque, Paolucci segna e…Breza para?
“Magari, speriamo (ride, ndr) sarebbe bello”.
Tra poco si ricomincia sul serio. In Coppa Italia di Serie C sarà derby contro il Bisceglie. Poi l’Andria…
“Mi aspetto una gara difficile, si tratta di un derby e ogni partita vale quanto una finale. La mentalità vincente deve esserci anche in coppa. E poi, giustamente, c’è anche l’Andria, storica rivale. Tutti uniti possiamo fare grandi cose”.
E Tangorra, come ti sembra?
“Con lui si lavora tanto. Ha un contatto stretto con tutti i giocatori, è presente anche fuori dal campo. Ciò è importante per la formazione del gruppo, aiuta tanto”.
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