BARI – Dopo un’avventura di ben 4 stagioni da calciatore nelle file biancorosse, quest’estate sembrava proprio che la sua strada professionale si potesse ricongiungere con quella del Bari, ma alla fine Fabio Lupo ha scelto altre soluzioni. Il 52enne pescarese ha vestito la maglia dei galletti dal 1987 al 1991, collezionando 81 presenze e 3 reti, ed era stato individuato come candidato principale al ruolo di responsabile del settore giovanile della società di Cosmo Giancaspro. L’allettante offerta giunta dal Palermo lo ha convinto però ad accettare la mansione di Direttore Sportivo del club rosanero.
Lupo era presente proprio a Bari, alla serata di composizione del calendario di B. Bari-Palermo è in programma alla quart’ultima giornata, con le squadre che probabilmente saranno entrate maggiormente in forma e ai nostri microfoni il dirigente dei siciliani ha risposto con molta disponibilità alle nostre domande.
Che tipo di campionato si aspetta e cosa potranno fare sia il Bari che il Palermo?
“E’ un campionato dove c’è grande tradizione e molto blasone. Ci sono squadre che possono essere delle protagoniste come Bari, Palermo, ma penso anche alle neopromosse Parma, Foggia, Venezia e Cremonese che hanno disputato tante stagioni in serie A. Per non parlare poi delle retrocesse Empoli e Pescara. Un torneo molto affascinate, ma anche molto duro”.
Che idea si è fatto del mercato portato avanti finora dal Bari?
“Credo si stia muovendo bene. La società sta cercando di allestire una squadra adeguata alla categoria per poterla vincere com’è giusto e normale che sia per un club pieno di storia e tradizione come quello biancorosso”.
Lei ha giocato nel Bari, vincendo anche un campionato di B. Che ricordo ha di quell’esperienza e quale consiglio darebbe ai biancorossi per ripetere quel brillante risultato?
“Ho un ricordo bellissimo di Bari. Ho passato qui 4 anni meravigliosi e ho anche conseguito una laurea in giurisprudenza. Sono legatissimo a questa società. Quegli anni lì sono stati per me fondamentali. Per vincere c’è bisogno di avere dei valori tecnici importanti e di avere il pubblico dalla propria parte. La connessione tra tifoseria e squadra, che c’era a quell’epoca, è alla base di tutto e ti permette di vincere il campionato in piazze difficili come quella di Bari. Ma lo dico anche a me stesso, perchè anche a Palermo dovrà essere così”.
Mi dia due nomi di candidate alla vittoria finale del campionato.
“Il primo ovviamente è il Palermo. Per l’altro nome sono un po’ indeciso in quanto sono molto legato affettivamente a molte squadre. Io spero che il Bari possa essere protagonista e magari, perchè no, possa arrivare in serie A. Sarebbe bello rivederlo nella massima serie. L’outsider? Credo possa uscire fuori, come al solito, dalle neopromosse”.
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