Con i loro arrivi le operazioni in entrata, almeno per quanto riguarda il reparto avanzato, possono dirsi fatte. Antonio Floro Flores e Anderson Miguel da Silva (conosciuto come Nenè) conferiscono quel mix di tecnica, ingegno ed esperienza che in un campionato lungo e tortuoso come la B serve sempre e soprattutto in caso di ambizioni d’alta classifica. L’approdo dei due attaccanti in Puglia, inoltre, nasconde dei significati tutt’altro che banali. Vediamo perchè.
FLORO FLORES, BENTORNATO – Cronaca di un ritorno annunciato. E’ certamente quello di Antonio Floro Flores, ancora in biancorosso per il secondo campionato di fila. E malgrado il triste epilogo della stagione precedente. L’obiettivo, seppur partendo a fari spenti, è quello di provare nuovamente a fare grandi cose per il Bari. Già in tempi non sospetti la sua volontà di restare in Puglia era stata affermata con forza: qui il centravanti napoletano aveva ritrovato stimoli e calore che sembravano sopiti da un bel po’. Questo sentimento non è cambiato neppure davanti alle avversità che ha poi riservato il campo. Salutare e dirsi addio in questi casi sarebbe troppo facile, invece lui si è preso carico di un impegno e lo ha portato avanti sino in fondo. La sua presenza, oggi, in ritiro, è una piacevole conferma. Si parte col piede giusto, nella speranza, quanto prima, di riprendere un discorso interrotto solo qualche mese fa. Come? A suon di gol. Da gennaio a giugno coi galletti ha collezionato 13 presenze e 4 reti. Si spera nel ritorno in doppia cifra.
NENE’, DA BESTIA NERA A GALLETTO – Fa un certo effetto vederlo indossare la maglia dei galletti. Perchè Nenè, nel corso della sua carriera, molte volte ha dato dispiaceri al sodalizio biancorosso: sia in A che in B, con le maglie di Cagliari e Spezia. Quattro le marcature siglate contro il Bari in carriera (partite Bari-Cagliari 0-1 2009/10, Cagliari-Bari 3-1 2009/10, Spezia-Bari 1-0 2014/15 e Bari-Spezia 4-3 2015/16). Ora, invece, il compito di questo classe 1983 sarà quello di rendere finalmente felici i tifosi baresi. Agilità, tecnica e fiuto per il gol, quando al top, non gli sono mai mancati. Alto nella norma (1,83 m), in Italia il brasiliano ha indossato anche la maglia del Verona (2014/15, ai tempi il ds scaligero era proprio…Sogliano). L’ultima gioia personale? In occasione dello spareggio playoff tra Benevento e Spezia: il suo gol permise alle aquile di accorciare le distanze dai sanniti, ma non bastò per evitare l’estromissione dalla corsa verso la A.
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