Sulla questione stadio dice la sua anche Elio Sannicandro, ingegnere ed ex assessore allo sport del Comune di Bari. Ecco le sue parole nel corso di ‘tanto non capirai’, trasmissione in onda su ‘L’Altra Radio’: “Ai miei tempi lavorammo per apporre allo stadio soluzioni radicali, serviva riqualificare l’area e utilizzare lo stadio tutti i giorni. Nel 2009 fu approvata una delibera su urbanistica e sulla possibilità di cedere l’impianto a società che fossero in grado di valorizzarlo. E poi concordammo con Renzo Piano linee guida per la sua valorizzazione. Sul San Nicola c’è il vincolo del Ministero dei Beni Culturali, è bene ricordarlo. All’epoca non c’era una società sportiva interessata, Matarrese voleva vendere. Ora gli interessi di amministrazione e società possono venirsi incontro”.
Spazio quindi alle considerazioni sull’attuale studio di fattibilità: “Non l’ho visionato, ma i contenuti devono essere di sostanza. Credo sia stato presentato lo studio fatto a suo tempo con Renzo piano e De Blasio. Ciò che davvero conta è la volontà e la disponibilità da parte nella società sportiva nel partecipare a questo tipo di progetto. Il peso o il quantitativo degli elaborati conta poco. In questa fase conta solo questo, poi quando ci sarà da occuparsi della fase esecutiva servirà qualcosa che sia all’altezza. Dettagli ed approfondimenti vanno fatti assieme, coadiuvati dalle giuste procedure amministrative”.
Questo infine, il suo parere sull’intervento di B Futura e sugli accostamenti col progetto del Cagliari: “Quello della Lega B è un progetto generico per invogliare le società cadette ad acquisire la disponibilità degli stadi. Ma nel caso di Bari ciò non serve, il nostro Comune è stato il primo in Italia assieme a quello di Torino che già aveva predisposto tutto quel che serviva. Da un punto di vista economico magari c’è qualcosa di simile, ma se possono funzionare a Cagliari perchè non potrebbe essere lo stesso qui a Bari? La nostra città ha un bacino di utenza che è 3/4 volte superiore rispetto a quello del capoluogo sardo. Investitori? Sono una prerogativa del Bari che ha dato ogni disponibilità”.
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