Evocare la parola Latina per ogni tifoso del Bari non è facile. Perchè racchiude, in un solo attimo, sogni, speranze, illusioni, rabbia e delusioni. Per quello che poteva essere e non è stato, per una favola che alla fine è rimasta tale ma senza lieto fine. Un esito sperato e che avrebbe avuto il sapore del riscatto dopo retrocessione, calcioscommesse e fallimento, nel giro di appena 4 anni. E invece no.
Per carità, il solo fatto di essere comunque arrivati quasi in fondo ai playoff fu un risultato straordinario. Quel Bari – già in estate e con l’addio di Gautieri – ne aveva passate di tutti i colori, dentro e fuori dal campo. Uno stadio vuoto ed un perenne stato d’abbandono erano il contesto della stagione 2013/14 in cui bisognava andare avanti. La tifoseria, peraltro, non aveva digerito il cattivo esito della trattativa tra Matarrese e Montemurro. Tutto cambiò poi dall’8 marzo 2014: libri in tribunale e gente che tornò in massa a popolare il ‘San Nicola’. L’inizio di una lunga cavalcata, il passaggio dalla zona playout a quello playoff, concretizzatosi definitivamente all’ultima giornata contro il Novara. Un 4-1 che non ammetteva repliche, targato dal duo Alberti-Zavettieri. Il primo sino ad allora aveva collezionato esperienze sfortunate, il secondo aveva allenato all’estero, assaggiando finanche un po’ di Europa League con una formazione lituana, il Kaunas. Poi il Crotone, liquidato con un pesante 0-3 allo ‘Scida’.
Ed ecco il salto in semifinale contro il Latina. Una bestia nera per il Bari in quel campionato: doppia sconfitta in stagione regolare, 2-2 al ‘San Nicola’ in pieno recupero nella gara d’andata. C’era da sperare nel miracolo al ‘Francioni’, l’11 giugno 2014. Il rigore segnato al 75′ da Polenta aumenta le speranze, poco dopo affievolite dalle reti pontine firmate Jonathas e Laribi. All’88’ pareggia ancora Galano, ma neppure i 5 minuti di recupero bastano per provare ad invertire la tendenza. Delusione fu la parola d’ordine tra i circa duemila tifosi biancorossi giunti nel Lazio.
Il Bari, da quella gara, è ancora in attesa di centrare l’obiettivo Serie A. Quasi come se fosse un’ossessione. Due anni dopo la formazione di Camplone venne estromessa dal Novara di Baroni, fermandosi ai preliminari. Peggio ancora è andata ai pontini: salvezza nelle due successive stagioni, retrocessione e fallimento nell’ultima appena trascorsa. Ripensando a quello che fu soltanto 3 anni fa, verrebbe da non crederci.
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