Un’annata da dimenticare per il Bari. L’obiettivo playoff è praticamente sfumato (la certezza aritmetica potrebbe/dovrebbe arrivare già sabato), nonostante le premesse iniziali, il promettente (almeno sulla carta) mercato di gennaio ed alcuni risultati incoraggianti. Tanti i fattori che certamente hanno frenato le ambizioni del galletto, soprattutto in questo finale di campionato: discontinuità, mancanza di identità di gioco e soprattutto infortuni.
Già, gli infortuni. Una vera e propria costante, prima sotto la gestione Stellone e poi sotto quella Colantuono. In principio furono Moras (poi rientrato dopo poche settimane) e soprattutto Monachello: giovane promettente e Nazionale Under 21, era partito bene in Coppa Italia. Una presenza ed un gol, il primo dei tre messi a segno soltanto in 6 presenze. Buone prestazioni quando impiegato ma si è goduto troppo poco del suo contributo. Poi è la volta di Ivan. Lo slovacco, arrivato dalla Sampdoria con buone referenze (21 presenze ed 1 gol, molto bello, contro il Palermo e lo scorso anno) finisce subito fuori causa. Soltanto 8 le presenze collezionate (496 minuti), l’ultima il 29 ottobre scorso contro la Pro Vercelli.
Quindi gennaio ed i tanti arrivi in rosa, a fronte di diverse altre cessioni. Tra gennaio e la prima metà di marzo i biancorossi sembrano ingranare e risalgono la china sino al quinto posto. Qualcuno sogna anche la promozione diretta, giusto il tempo di rimettere i piedi per terra ed affrontare un vero e proprio incubo. Dalla seconda metà di quello stesso mese l’elenco degli indisponibili aumenta in maniera considerevole: fuori Brienza – un vero e proprio pezzo da 90 – e Floro Flores (che aveva iniziato l’avventura barese a suon di gol), via via si aggiungono anche altri come Fedele, Greco (1 mese e mezzo senza giocare, poi il rientro col Carpi), Tonucci, Raicevic, Morleo o Martinho (che aveva avuto problemi anche nel girone d’andata, rientra in seguito per poi ricadere ancora). Il punto più alto di indisponibilità, un po’ com’era capitato all’andata, lo si è raggiunto nell’ultimo impegno contro l’Avellino: 10 in tutto, considerando anche la squalifica di Basha. Infine, notizia fresca, rottura del legamento del crociato del ginocchio destro per Stefano Sabelli. Come si suol dire: una vera e propria annata stregata, da non crederci. Impensabile avere la meglio in una lunga rincorsa senza gli uomini migliori. Molti dei quali venuti a mancare nel momento clou del campionato. Destino amaro…
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