Lo ha ereditato dalla gestione Paparesta, ma ha deciso di risolverlo dopo il proprio insediamento a capo della Fc Bari. Stiamo parlando di Cosmo Giancaspro e del contratto tra il club biancorosso e la Infront per la cui rescissione nell’agosto dell’anno scorso il presidente dei galletti sta affrontando un contenzioso che a febbraio ha visto partorire la prima sentenza da parte del Tribunale.
Il contratto in questione, firmato dall’ex presidente, aveva una base quinquennale e prevedeva la cessione da parte del sodalizio di via Torrebella dei diritti commerciali, nonché di quelli di sponsorizzazione e d’archivio.
Come riportato in un attento ed approfondito speciale del collega Lorenzo Vendemiale su “Il Fatto Quotidiano“, entro il 4 maggio la società pugliese dovrà presentare la propria memoria difensiva ed evitare un risarcimento che potrebbe aggirarsi intorno ai 4 milioni di euro. Una botta non indifferente per i conti societari.
La Fc Bari, a fronte del mancato rispetto degli accordi pregressi, avrebbe però già incassato delle somme dall’advisor che, nel frattempo, ha subito una sostanziale ristrutturazione e che ora vorrebbe rivendicare i propri interessi economici. Per tutta risposta, il club calcistico ha respinto al mittente il tutto e sarebbe passato al contrattacco con una contro-richiesta risarcitoria di 6,5 milioni di euro per il danno d’immagine ricevuto a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta in corso. “L’azienda è mia, queste sono cose che non riguardano la stampa – ha risposto ai colleghi de ilfattoquotidiano.it – la società ha diversi contenziosi in essere, sia attivi che passivi. Quello con Infront è solo uno dei tanti“.
In realtà gli strascichi di questa causa potrebbero essere non di poco conto. Sulla stessa testata che ha riportato la notizia, è avanzata un’ipotesi tutt’altro che tranquillizzante: qualora la Infront dovesse spuntarla, potrebbe pretendere l’immediata esecutività della sentenza con il conseguente potenziale pignoramento dei beni della Fc Bari.
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