Spezia-Bari per Antonio Soda non sarà mai una partita qualunque. L’ex attaccante, nato a Cutro nel 1964, ha indossato la maglia dei galletti dal 1990 al 1992 ed è stato allenatore di successo delle aquile dal 2005 al 2008. Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, l’attuale tecnico della Recanatese (Serie D) si è espresso sul momento di entrambe le squadre e sui ricordi legati al passato.
Domani si affrontano al ‘Picco’ Spezia e Bari, Due squadre reduci da due vittorie importanti, ma che ancora devono dimostrare di essere guarite dai rispettivi problemi. L’obiettivo comunque è quello dei playoff. Che gara sarà secondo lei?
“Sarà una gara difficile per entrambe le formazioni, che pure vengono da una vittoria a testa. Lo Spezia ha battuto il Verona al Bentegodi, il Bari il Latina. Parliamo di rose e piazze calde e importanti, mi aspetto lo spettacolo in campo prima di tutto”.
Si aspettava di vedere entrambe le squadre in posizioni migliori di classifica?
“Sicuramente si. Bari e Spezia sono entrambe partite per ottimi traguardi. Restano comunque due squadre forti, c’è tempo per recuperare ed il campionato in realtà è ancora lungo”.
I biancorossi domani faranno a meno di gente come Brienza e Floro Flores. Ma potranno contare sulle parate di Micai.
“Sono tutti giocatori importanti per il Bari, la rosa a disposizione di Colantuono ha però tutto per sopperire alla mancanza dei primi due elementi. Quella di domani è però una sfida che non andrà persa, in Liguria gli avversari saranno carichi d’entusiasmo ed il pubblico locale sa incidere. Bravo però anche Micai, lo ritengo un buon portiere ed all’altezza della situazione”.
Bari e Spezia nelle sue carriere di calciatore prima ed allenatore poi hanno significato davvero tanto…
“Sono stati per me anni importanti, mi sono tolto proprio grazie al Bari soddisfazioni niente male. Penso alla vittoria contro la Juve o agli entusiasmanti derby contro il Lecce. Quella pugliese a suo tempo fu un’esperienza positiva, il rapporto è stato buono anche con la città. A La Spezia, invece, ho vinto un campionato ed i bei ricordi non mancano neppure li. Vincere la C1 dopo 55 anni e tornare in B è equivalso a fare la storia, è logico lasciare tracce positive”.
Quella salvezza con lo Spezia fu sicuramente storica. Il Verona portò bene anche quella volta, ma fu strano vedere retrocedere un allenatore come Ventura, poi al Bari e quindi in Nazionale.
“In quell’anno li oltre a Ventura ricordo anche Conte sulla panchina dell’Arezzo. Lo Spezia iniziò la stagione con la speranza di salvarsi, ciò fu realizzato affrontando il Verona nei playout. L’abbiamo spuntata noi e spedimmo i gialloblù in Serie C dopo diversi decenni. Detto ciò, mi aspettavo comunque da parte di entrambi una grande carriera, sono due allenatori bravi e molto preparati”.
Cosa ricorda, invece, dell’incrocio al ‘Picco’ del 2007? Quella fu l’unica volta in cui il Bari riusci ad imporsi di recente. E nella rosa dello Spezia c’era una nota conoscenza dei galletti come Davide Nicola…
“Perdemmo quella partita, in caso di sconfitta non possono mai essere positivi i ricordi. Di certo entrambe lottavamo per salvarci, noi come loro avevamo bisogno di punti. Si, in questa squadra c’era anche Davide Nicola. Lo ricordo come un ottimo calciatore ed un ragazzo serio e a modo. Aveva anche un po’ di Serie A alle spalle, l’esperienza giusta per tentare la salvezza col resto del gruppo”.
Se la sente di fare un pronostico per domani? In ogni caso, vede entrambe ai playoff a fine anno?
“Ho entrambe le squadre nel cuore, non mi sbilancio. Di certo il Bari dovrà stare attendo alle numerose insidie che lo Spezia ed il suo caloroso pubblico potranno presentare. Entrambe, comunque, hanno tutto per entrare nella griglia dei playoff e disputarli”.
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