Trovare delle dichiarazioni da rilasciare alla stampa dopo una debacle come quella di Trapani è certamente per l’allenatore del Bari estremamente difficile. E’ inspiegabile, per tutti e soprattutto per Stefano Colantuono, passare in soli sette giorni dall’esaltazione di un successo come quello contro la capolista Frosinone all’umiliazione di una goleada sul campo dell’ultima in classifica. Da gran professionista qual è, il tecnico romano ci ha messo però come al solito la faccia e ai microfoni di Radionorba ha provato a dare una spiegazione al pomeriggio nero vissuto in Sicilia: “Non riesco proprio a capire come la squadra possa così repentinamente cambiare atteggiamento da una settimana all’altra. Posso garantire che durante questa settimana non abbiamo pensato a festeggiare e ci siamo allenati con molta intensità parlando, anche in maniera molto incisiva, della partita di oggi sin a pochi minuti dall’inizio della stessa. Abbiamo anche confermato per dieci undicesimi l’ultima formazione in modo da non poter indurre scusanti legate ai cambiamenti e alla fine è venuta fuori una partita così! E’ inspiegabile. Poi si può in aggiunta considerare che gli arbitri ci possano mettere del loro. Anche oggi sull’1-0, secondo me, ci è stato negato un rigore clamoroso e sulla continuazione dell’azione abbiamo subito il raddoppio. Non deve però essere questa ovviamente una scusante anche se ci sono piccole cose che si aggiungono al resto. Il Trapani era l’ultima in classifica, ma ha avuto molta più fame e voglia di noi“.
Facile immaginare che i tanti tifosi biancorossi accorsi al “provinciale” per sostenere i galletti stiano in queste ore tornando a casa col morale sotto i tacchi. “Il più grande dispiacere che si prova quando si verificano sconfitte come quella di oggi – ha continuato il mister – non è tanto legato alla classifica, che in linea di massima è rimasta praticamente la stessa, ma alla delusione di tanta gente che si è fatta molti chilometri per seguirci e che deve tonare a casa demoralizzata e con quattro gol sulle spalle. Personalmente sono molto dispiaciuto anche perché ci stiamo riproponendo sin dall’inizio dell’anno di riportare il giusto entusiasmo e quanta più gente possibile al San Nicola, ma se continuassimo con questo atteggiamento, non lo riempiremmo mai ed anzi produrremmo solo disamore. Si deve però andare avanti, questo è il calcio“.
In chiusura, un quasi afono Michele Salomone (al quale cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri per la sua odierna, e purtroppo poco fortunata, radiocronaca n. 2.000 in carriera) ha fatto cenno alle trasferte di Cittadella e Chiavari per trovare delle similitudini con la prestazione di oggi. Il collega si è quindi chiesto se questi siano dei segnali ben precisi. Si è per caso rotto qualcosa all’interno dello spogliatoio? Colantuono ha rigettato con fermezza tale ipotesi: “Non si è rotto assolutamente nulla. Secondo me, queste sono stupidaggini che lasciano il tempo che trovano e possono scaldare troppo l’ambiente e innescare meccanismi dai quali potremmo non venirne più fuori creando ulteriore insicurezza in alcuni elementi giovani della squadra. Non cominciamo a dire che i calciatori non sono dei professionisti. Non esiste proprio. Solo una settimana fa abbiamo vinto, e anche bene, contro il Frosinone, primo in classifica. Sarebbe deleterio e controproducente fare ora della dietrologia e fare discorsi che non centrano nulla. Dobbiamo essere bravi, lucidi e obiettivi a non andare a cercare cose che sono lontane anni luce dalla realtà. La verità è che oggi abbiamo fatto un’altra delle tante partite che quest’anno sono capitate fuori casa e abbiamo perso male. Durante la mia gestione ne sono già capitate un paio di gare simili. Evidentemente le difficoltà che stiamo incontrando in trasferta si stanno ripercuotendo a livello mentale sulla squadra in maniera più marcata di quanto pensassi. Dobbiamo organizzarci per ritrovare il bandolo della matassa in quanto lontano dal nostro campo non ne veniamo a capo praticamente mai. Probabilmente a questa squadra manca qualcosa e sicuramente del carattere e la giusta cattiveria agonistica. Dobbiamo assolutamente porre subito rimedio a queste lacune“.
Vergogna
Squadra di checche
Ci hai fatto fare una delle figure di merda più immense della storia della squadra. Vergognati tu e quei cadaveri che ti porti appresso. Solo la maglia