Intervistato dal Corriere dello Sport (articolo di Giovanni Mazzilli), il direttore sportivo Guido Angelozzi si sofferma sulla trasferta di Trapani, domani avversario dei biancorossi. Il dirigente catanese ricorda in particolare aneddoti legati al successo esterno di tre anni fa. Quella vittoria, in rimonta pesantissima, diede a suo dire l’impulso decisivo per la cavalcata verso i playoff: “La vera svolta della stagione. Una partita che definire “epica” non mi sembra esagerato. Quanto meno per il nostro piccolo mondo. Dopo appena una decina di minuti eravamo sotto di due gol. Partita finita? Nemmeno a pensarlo. Da quel momento scattò nei giocatori un folle sentimento che li portò a trasformare quella partita in un riscatto. Romizi e Galano poco dopo pareggiarono i conti. Poi ricordo il rigore di Polenta e il quarto gol realizzato da Calderoni. Un’apoteosi”.
E ora? Per l’attuale dirigente del Sassuolo la squadra di Colantuono può ripetere qualcosa di simile e puntare al massimo traguardo: “La squadra ha una sua fisionomia e sa come ottenere i risultati giusti per recitare un ruolo di primissimo piano in questo campionato. I miei amici di Bari – si legge – respirano un’aria frizzante che fa per sperare di poter raggiungere il traguardo che tutti si auspicano. Me compreso”.
Malgrado la lontananza, il suo feeling col capoluogo pugliese è immutato: “A Bari mi sento a casa, come se stessi nella mia Catania. Molto spesso raggiungo il capoluogo pugliese per passare qualche giorno con i tanti amici che ho lasciato. Dopo il Sassuolo il primo risultato a cui sono interessato è quello del Bari”.
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