Ieri, nel corso de ‘Il Calcio che ci piace’ – trasmissione ideata e condotta su Teleregione dal giornalista e nostro caporedattore Marcello Mancino – è intervenuto Vincenzo Santoruvo, ex centravanti biancorosso autore di 39 gol con la maglia del Bari. L’attaccante, nativo di Bitonto, ha parlato delle due squadre in cui ha militato, Bari e Frosinone, pronte a darsi battaglia sabato prossimo al ‘San Nicola’. Per l’occasione l’astronave si presenterà sicuramente gremita e potrà costituire il dodicesimo uomo in campo: “Penso che sia la partita di cartello del prossimo turno. Parliamo di due squadre forti che lottano per le prime posizioni. La vedrò sicuramente visto che sono stato quattro anni a Bari e cinque a Frosinone”.
Cosa aspettarsi da questa gara? A tal proposito Santoruvo commenta: “E’ una partita difficile per entrambe le squadre. Ho appena finito di vedere la partita del Frosinone che ha confermato di essere, nonostante il pareggio, una squadra tosta, sorniona e di categoria con gente molto valida davanti e che concede molto poco all’avversario, nonostante il fatto che addirittura nei minuti finali ha rischiato di perdere con il Cittadella. Sabato, però, si troverà a giocare in uno stadio importante, in un ambiente nel quale, secondo me, c’è molto entusiasmo anche se non mi aspettavo lo stop di sabato scorso contro l’Entella. E’ difficile fare un pronostico, sarà difficile per entrambe le formazioni ma sicuramente sarà una bella partita.”
Per quanto riguarda i rapporti con l’ambiente biancorosso, Santoruvo dimostra di essere rimasto ancora legato alle sorti della squadra barese: “Nonostante tutto quello che è successo, sono ancora tifoso di questa squadra e la seguo. Anche se ho giocato per il Bari, sono sempre stato anche tifoso in quanto è la squadra della mia città. Fortunatamente a Frosinone ho trovato chi mi vuole bene e che mi ha permesso di rimanere nel mondo del calcio, infatti attualmente svolgo il ruolo di scouting per la squadra ciociara”.
Una breve parentesi viene poi aperta sulle note vicende del calcio scommesse: “Questa è una croce che mi porto addosso e non mi passerà mai, me la tengo e mi rimane, è inutile negarlo. Sinceramente sono sempre stato tranquillo, però per me, inutile nasconderlo, è stato brutto terminare la carriera così. Certo è che la parte lesa è l’ambiente, sono i tifosi, quindi da parte degli interessati io direi che a volte è meglio non parlare, stare in silenzio e andare per la propria strada. Tante cose vengono scritte, è giusto che chiunque svolga il proprio lavoro ma ciò che è stato detto non è quello che realmente è accaduto. Masiello? Stiamo parlando di un giocatore che ha fatto un’autorete in un derby, ha avuto a che fare con dei delinquenti e adesso gioca addirittura in serie A. Ha pagato e quindi può tranquillamente giocare? Ma non scherziamo, non ha pagato proprio nulla, c’è gente che ha fatto molto ma molto meno e ne è uscita con le ossa rotte. Nessuno ne parla, tutto dimenticato. Ripeto la parte lesa sono i tifosi biancorossi”. Parole al veleno da parte dell’ex attaccante biancorosso e che devono fare riflettere.
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