MONOPOLI – Il presidente Paolo Montemurro non ci sta. S’infiamma in casa Fidelis Andria la polemica legata al rigore concesso e ripetuto dal Monopoli (ma non solo) in pieno recupero. L’episodio, tra l’altro, si è rivelato decisivo per il pareggio finale del gabbiano con Genchi: “Non sono incavolato, di più. Dopo aver subito questo scandalo e di fronte a tanta incompetenza – dice – non posso restare in silenzio. Se rivedete le immagini, verso la fine del primo tempo c’era un rigore netto non dato su Croce. C’era stato anche un fallo di mano, ma qui si può anche soprassedere. Siamo comunque tolleranti con gli arbitri, perchè sono giovani e possono sbagliare. Ma sfido chiunque a ricordarsi in Lega Pro di un rigore ripetuto e per la motivazione secondo cui Aya si trovasse davanti a Genchi”.
E ancora: “Domenica scorsa avevamo subito altri torti ed ho taciuto. Ma oggi è impossibile non parlare dopo questo arbitraggio. Noi facciamo della correttezza, della serietà e della professionalità il nostro marchio di fabbrica. Cosa dovrei dire, allora, ai miei ragazzi? Se non si fosse fischiato quel rigore e non fosse stato fatto ribattere, ora saremmo al sesto posto. E invece ci ritroviamo all’undicesimo. Come si vede un danno la nostra società lo ha ricevuto. L’incapacità contribuisce a rendere vani gli sforzi che le società fanno. Nel calcio si può vincere o perdere, ma pareggiare in questa maniera non va bene”.
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