BARI – Siamo indubbiamente alla vigilia di un test importante. Decisivo forse no, ma quanto basta per capire la caratura effettiva della squadra venuta fuori dopo il mercato di gennaio. Il Benevento (che di neo promossa ha davvero poco, aldilà della classifica) è li che chiama, dal Bari ci si attende una risposta chiara e convincente. Lo sa bene anche il mister Stefano Colantuono, oggi intervenuto nella consueta conferenza stampa pre-gara.
Il tecnico romano si ritiene comunque soddisfatto del rendimento sin qui ottenuto dai suoi ragazzi: “A questa squadra non rimprovero nulla – dice – se non la prestazione di Cittadella. Dobbiamo continuare a dare seguito ai risultati positivi, accelerando il ritmo fuori casa. La vittoria in qualche caso è stata sfiorata, speriamo di invertire la tendenza. L’avversaria in questione è di grandissimo valore. Salto di qualità? Ora è arrivato il momento sicuramente di fare qualcosa in più. Dal canto nostro, in tutte le gare, cerchiamo sempre di fare un certo tipo di partita. Anche questa andrà preparata in un certo modo, di sera c’è un fascino diverso. I tifosi? Più gente c’è e più lo spettacolo è interessante, peccato che molti resteranno a casa per mancanza di biglietti”.
Come si presentano i biancorossi all’appuntamento di domani? E che squadra è il Benevento dal suo punto di vista? “Noi stiamo bene, cosi come il Benevento. Quella dei sanniti è una squadra in salute, sono stati più continui e questo li ha portati a stazionare nelle posizioni di vertice. Prevedo una bella gara, spetta a noi capirne il giusto valore. I campani viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, si conosco bene e giocano senza assilli. Poi anche la società è stata brava a creare una squadra importante e Baroni a gestirla. Le cose fatte con oculatezza alla lunga premiano, i nervi distesi possono essere un buon alleato”.
All’andata è però finita male. Lo 0-4 dello scorso settembre fu clamoroso: “Ho letto qualcosa, ma il Bari ebbe comunque occasioni. In quella circostanza girò tutto male, poi magari succede che aprendoti finisci per subire. A Benevento – prosegue – io ci sono stato ai tempi della Sambenedettese. Il nome dello stadio è intitolato ad una persona a me cara, perché Vigorito era l’addetto stampa dell’Avellino ai tempi della mia militanza in Irpinia. Un amico vero. Lucioni? Non prepariamo la partita in base alla sua mancanza”.
Questo, infine, il punto della situazione su formazione ed indisponibilità: “I lungodegenti li conoscete. A questi si è aggiunto Raicevic per un problemino. Altri non ce ne sono. Turnover tra domani ed il Brescia? Ci può stare, pur avendo avuto sin ora 6 giorni per recuperare, non farà grossi stravolgimenti rispetto alla Ternana. Morleo? Sta bene, potrebbe rientrare ma non ho ancora deciso in maniera definitiva”.
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