Quella di domani sera è per entrambe una gara da non sbagliare. Per il Bari, che è a secco di vittorie da 4 turni, e per il Vicenza, reduce da 6 risultati utili consecutivi ma che galleggia appena sopra la zona playout. Nessuno meglio di Simone Cavalli – doppio ex – può fotografare al meglio la situazione di galletti e berici. La redazione di Barinelpallone.it ha contattato l’ex attaccante parmense per avere un parere autorevole sul momento di entrambe le squadre e sul mercato svolto. Non manca neppure qualche curioso aneddoto.
Quella di domani sera tra Bari e Vicenza è una gara tra due squadre che vogliono dare una sterzata alla stagione. Molte, in particolare, le operazioni di mercato dei pugliesi, allo scopo di centrare senza indugi i playoff.
“Adesso secondo me il Bari è la squadra che si è mossa più delle altre, è stata fatta davvero una rivoluzione. I giocatori arrivati sono sicuramente di categoria superiore, nel ritorno bisognerà fare molto. L’allenatore è bravo, la piazza esigente. Il Vicenza, invece, è una squadra con delle ambizioni e sta facendo un campionato discreto. Resta una squadra difficile da affrontare”.
Ti era mai capitato, da calciatore, di ritrovarti davanti a cambiamenti di giocatori notevoli come questo?
“Personalmente no, ma se la società ha deciso questo lo ha fatto perché lo riteneva opportuno. Serve capire i meccanismi dell’allenatore, qualche settimana sarà necessaria”.
Per effetto delle ultime operazioni di mercato, domani Doumbia e De Luca ritorneranno in Puglia da avversari. Curioso se si tiene conto del fatto che soltanto pochi giorni fa erano calciatori dei galletti. Ai tempi del tuo passaggio dal Bari al Frosinone avvenne una cosa molto simile. Cosa provasti in quel lontano gennaio 2009 nel ritrovarti al ‘San Nicola’ con un’altra maglia?
“Ricordo perfettamente quel periodo. Io ero andato via nonostante fossi molto legato al Bari. Mi trovavo bene ma era un’esigenza personale, volevo più spazio per giocare. Dopo qualche settimana effettivamente ritornai al ‘San Nicola’, davanti ad uno stadio pieno e con una squadra che stava rincorrendo la Serie A. Feci il gol del momentaneo vantaggio del Frosinone. Confesso, tuttavia, che provai un po’ di emozione mista a smarrimento. Fu tutto talmente veloce che quasi non fu facile accorgersene”.
Molti in particolare sono i volti nuovi in attacco. Quali tra i nuovi arrivi si possono considerare tra i ‘colpi’ per la categoria?
“Sicuramente Floro Flores si può annoverare tra quei giocatori di categoria superiore. Sono convinto che farà un girone di ritorno importante. Senza dimenticare neppure lo scorso Galano: ricordo che nella Primavera già si notava un mancino molto valido. Giocare a Bari non è mai facile, questa è una piazza esigente e che pretende molto. Devi entrare nei meccanismi ed avere personalità”.
Tra le tue foto di whatsapp spicca quella legata al derby col Lecce vinto nel 2008 al ‘Via del Mare’. Deve avere un significato importante…
“Conservo la foto del derby perché coincide senz’altro con uno dei ricordi più belli della mia carriera. La guardo sempre volentieri, feci il gol del 2-0. Andare sotto la curva dei tifosi fu bellissimo. In biancorosso ho passato un anno e mezzo positivo, sono cresciuto molto. Poi, con l’arrivo di Conte si è iniziato ad intravedere un cambiamento importante, col passare dei mesi aumentò piano piano il numero dei tifosi. Una voglia di calcio che mancava da tanto”.
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