Comunque vada, bisogna prendere atto di una considerazione indubbia: la società biancorossa in questa sessione invernale ha fatto il massimo per cercare di invertire la rotta. Sono 18 le operazioni effettuate dal Bari per la prima squadra (10 acquisti, 8 cessioni), tutto nell’arco di un mese. Un profondo e coraggioso rinnovamento, un messaggio chiaro e lanciato alle altre 21 squadre della Serie B.
QUANTI ACQUISTI! – Per ritrovare un mercato con tante operazioni in entrata bisogna risalire alla Serie A 2010/11. Sette operazioni in tutto, ma la retrocessione non fu evitata. Non sono mancati acquisti di rilievo per la categoria, ma ciò non sempre dà certezza nel raggiungimento degli obiettivi. Ti può andare male – cosi come capitato al Catania nel 2014/15, che si salvò sul campo solo nelle battute finali di stagione – ma anche molto bene. Basti pensare alla Sampdoria 2011/12 o alla Fiorentina 2003/04, autrici rispettivamente di 8 e 12 acquisti (a fronte di 10 e 5 cessioni): partite da una posizione di metà classifica, riuscirono a qualificarsi agli spareggi da seste classificate e salirono in A (la formazione viola prevalse nel doppio confronto col Perugia quart’ultimo in A).
CERTEZZE ED INCOGNITE – Il mercato di gennaio ha regalato rinforzi importanti. Su tutti Parigini e Floro Flores: calciatori che alla B hanno dato molto, il secondo ai tempi di Arezzo fece faville (28 gol in campionato in due anni, in panchina c’erano anche Sarri e Conte). Per il primo fanno fede i buoni trascorsi con la maglia del Perugia con Camplone e Bisoli, dimostrandosi affidabile e capace di saltare l’uomo come pochi. Da non sottovalutare neppure l’arrivo di Salzano, mezzala da corsa e con una buona propensione al tiro. Lo scorso anno è stato peraltro tra i principali protagonisti del salto in A col Crotone. Importante anche l’innesto di Greco, a Verona fuori rosa negli ultimi mesi ma tra i più presenti nell’ultimo torneo in A degli scaligeri. Un giocatore che ha già vestito le maglie di Roma, Livorno ed Olympiacos con qualche comparsata europea. Cosa aspettarsi, invece, da Galano e Raicevic? Entrambi hanno dimostrato, quando al top della condizione, di essere giocatori devastanti: nessuno ha dimenticato i 13 gol del foggiano tre stagioni fa, cosi come gli 11 del montenegrino nel campionato scorso. La speranza è che la piazza pugliese coincida con un ritorno alle origini. Tanta, infine, l’esperienza che porta in dote Morleo (che a Bologna negli ultimi anni ha trovato poco spazio), Suagher dovrà dimostrare – nonostante gli infortuni subiti – di valere l’appellativo di ‘ministro’ della difesa. A Carpi di lui dicono bene.
FUTURO – Per dei giovani che hanno salutato, altri a luglio potrebbero essere accolti da un caloroso benvenuto. Via Castrovilli e Scalera, dentro Furlan e Montini (girati in prestito al Monopoli): i secondi, che si stanno affermando come certezze in Lega Pro, hanno intenzione di chiudere la stagione alla grande per meritarsi i galletti. Quanto al futuro imminente, e cioè il campionato in corso, l’obiettivo è chiaramente quello di entrare in zona playoff e di piazzarsi il più in alto possibile. Gli sforzi profusi vanno in questa direzione, date le corte distanze (Perugia a +2) e la lontananza dal Frosinone per la A diretta (+11). Ora il Vicenza (e già si ritrovano due freschi ex come De Luca e Doumbia), poi Cesena e Ternana. Quindi l’insidiosa trasferta a Benevento. Il campo, inevitabilmente, attende grandi risposte.
Riprendiamola questa benedetta serie A! Ora il pallino passa a noi tifosi, accompagniamo la squadra e facciamo sentire importanti i nuovi acquisti, una simbiosi tra pubblico e squadra per trascinarla in serie A.Sono convinto che fino alla fine campionato non perderemo più una partita.Se volete la A iniziamo a farci sentire, 50.000 a sabato e la A non ci sfuggirà. Abbiamo un bolide con tante soluzioni nei diversi settori, per questo credo che neanche il Verona ha una squadra come la nostra!