Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, il nuovo attaccante biancorosso Vittorio Parigini fa il punto sui suoi nuovi compagni di squadra, sulla Serie B e sugli obiettivi stagionali da raggiungere.
Prima di tutto la rincorsa verso i vertici della classifica e, perché no, la Serie A. “E’ un obiettivo da conquistare partita dopo partita. Sappiamo che siamo una grande squadra – si legge – e possiamo arrivare in alto. Ma dobbiamo dimostrarlo sul campo e recuperando i punti persi nei primi tre mesi”.
Quanto è cambiata, a suo avviso, la cadetteria rispetto alla scorsa stagione? “A livello tecnico e tattico c’è sicuramente qualcosa di nuovo, ma il livello è sempre alto. E’ un campionato molto importante che si sta rivelando un insostituibile serbatoio per la Serie A. Sono sceso in B per ritrovare quella continuità che mi è mancata l’anno scorso per via degli infortuni. Il mio sogno è di ritornare a Torino e restarci. Bari come punto di partenza”.
Brevi pareri su Colantuono e Giampiero Ventura, suo ex allenatore ed anche del Bari: “Grande tecnico (il primo citato, ndr), lo sanno tutti. Ha esperienza, ci insegna tanto. Ventura? A Torino l’ho avuto quattro anni fa il primo anno di ritiro e poi quest’anno nello stage della nazionale a novembre. Sono contento che abbia aperto le porta della nazionale ai giovani. E’ stata una bella vetrina”.
Folta la presenza di attaccanti: Maniero, Brienza ed ora Floro Flores. Ma la concorrenza non sembra spaventare il giovane classe 1996: “Più siamo e meglio è. Mi sembra una linea d’attacco ben assortita però guai a cantar vittoria prima del tempo. Maniero e le palle alte? A Perugia ho avuto Falcinelli, Di Carmine, Bianchi, Ardemagni e non sarà sicuramente un problema. Dovremo essere bravi da dietro a metterlo in condizione di battere a rete”.
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